Cronaca

Comuni ricicloni, le città premiate. Spina: «Necessario chiudere il ciclo dei rifiuti»

La Redazione
Francesco Spina al convegno Comuni ricicloni 2017
L'intervento del Sindaco di Bisceglie in rappresentanza dell'Anci Puglia
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L’edizione 2016 di Comuni Ricicloni Puglia compie un balzo in avanti. Per entrare nell’olimpo della gestione sostenibile dei rifiuti il raggiungimento dell’obiettivo di legge sulla raccolta differenziata, pari al 65%, non basta più.

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Legambiente vuole traghettare i comuni ricicloni pugliesi verso la nuova sfida della rivoluzione del secco residuoda avviare in impianti di incenerimento e in discarica. Ecco perché è stata coniata la qualifica di “Comuni Rifiuti free” per le amministrazioni che, oltre ad aver superato il 65% di RD, hanno anche contenuto la produzione pro capite di secco residuo al di sotto del 75 kg/anno7abitante. 

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Il Sindaco Francesco Spina Ieri mattina, a Bari, presso l'Hotel Palace, è intervenuto in rappresentanza dell'Anci Puglia, portando i saluti del senatore Gino Perrone, alla IX edizione del convegno "Comuni ricicloni", organizzato da Legambiente Puglia.

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"Per il nono anno ANCI Puglia – ha detto Spina – collabora all’edizione regionale di Comuni Ricicloni, l’iniziativa di Legambiente tesa al consolidamento della cultura della raccolta differenziata di qualità e del riciclo. La nostra regione negli ultimi anni sta facendo passi in avanti nella raccolta differenziata, grazie anche ad una maggiore sensibilità e azione di Comuni e cittadini. Da una media regionale del 12,35% del 2008, si è passati all'attuale 36 % circa di differenziata, ma non basta, i rifiuti possono e devono diventare beni riciclabili con enormi vantaggi economici e ambientali per la collettività. Complimenti ai cittadini e agli amministratori dei Comuni “ricicloni pugliesi” per l'impegno e gli obiettivi raggiunti. L'auspicio e che possano proseguire in tal senso. Riteniamo che solo attraverso una azione sinergica e un coordinamento fra tutte le istituzioni coinvolte sarà possibile superare gli ostacoli in tema di rifiuti. Come Anci Puglia abbiamo svolto un ruolo di mediazione determinante nei confronti della Regione che ha portato al recepimento delle nostre richieste nella nuova Legge regionale. Ribadiamo che per puntare definitivamente alla chiusura del ciclo in Puglia e quindi al riciclo economico dei rifiuti, oltre all'impegno costante dei Comuni, è necessario affrontare adeguatamente la grave situazione emergenziale in atto".

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Nella nona edizione di Comuni Ricicloni Puglia 2016 sono 3 i Comuni Rifiuti free ovvero Roseto ValfortoreMonteparano e Motta Montecorvino, rispettivamente con il 23,91%, il 65,64% e il 65,46% di secco residuo pro capite prodotto. Nel 2015 i Comuni Ricicloni pugliesi salgono a ventidue. Ancora una volta è Rutigliano, già premiato lo scorso anno, ad occupare il primo posto della classifica con una percentuale media del 77% nell’anno 2015. Ex aequo per il Comune di Faggiano e Roseto Valfortore (Fg), che si piazzano al vertice della classifica diventando Comuni Ricicloni, dopo aver ricevuto il Premio di Seconda Categoria nella scorsa edizione. Riconfermati i Comuni di Casalvecchio di Puglia (71%), Monteparano (71%), Canosa di Puglia (70%), Cellamare (70%), Troia (70%), Latiano (69%), Motta Montecorvino (69%), San Vito dei Normanni (68%), Fasano (66%), Sava (66%), Crispiano (66%), Andria (65%) e Laterza (65%). Cinque i Comuni che diventano Ricicloni, insigniti del Premio di Seconda Categoria l’anno scorso, ovvero Barletta (72%), Poggio Imperiale (69%), San Giorgio Ionico (69%), San Marco La Catola(68%) e Cassano delle Murge (65%). New entry di questa graduatoria anche Serracapriola (65%), nell’edizione 2014 premiata con la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio.

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Sono invece undici i Comuni pugliesi a cui va il Premio di Seconda Categoria è stato assegnato a quei Comuni che hanno raggiunto nei primi nove mesi del 2016 una media percentuale pari o superiore al 65%. Ricevono il riconoscimento Erchie (71%), Torricella (71%), Ruvo di Puglia (70%), Torre Santa Susanna (70%), Apricena (69%), Mesagne (68%), San Michele Salentino (67%), Carosino (65%), Ostuni (65%), San Pancrazio Salentino (65%) e Villa Castelli (65%).

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Anche nell’edizione 2016 di Comuni Ricicloni è stata assegnata la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio alle Amministrazioni che, nei primi nove mesi del 2016, grazie all’avvio del porta a porta hanno raggiunto una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 55%. Tale soglia è stata raggiunta dai Comuni di Anzano di Puglia (63%), Monteleone di Puglia (63%), Adelfia (62%), Biccari (62%), Corato (62%), Grumo Appula (62%), San Ferdinando di Puglia (61%), Mola di Bari (59%),Polignano a Mare (59%), Putignano (59%), Triggiano (59%), Conversano (58%), San Giovanni Rotondo (58%), Terlizzi (58%), Castelluccio dei Sauri (57%),Massafra (56%), Candela (55%).  

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Novità della nona edizione di Comuni Ricicloni Puglia è la Menzione Speciale Start Up, conferita alle Amministrazioni che, negli ultimi mesi del 2016, hanno avviato sistemi di raccolta differenziata innovativi, riuscendo così a raggiungere percentuali significative di RD. La ricevono i Comuni di BitettoModugno e Acquaviva delle Fonti.

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Questi i premi consegnati oggi a Bari durante la presentazione del Rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2016 a cui hanno partecipato Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, Antonio Decaro, presidente ANCI, Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Gianfranco Grandaliano, Commissario ad Acta Agenzia territoriale della Regione Puglia per il Servizio di gestione dei rifiuti, Francesco Spina, Vice Presidente di ANCI Puglia, Nicola Giorgino, Presidente della Provincia BAT, Pasquale Cascella, Sindaco di Barletta, Maria Concetta Dragonetto, CONAI, e Giorgio Zampetti, Responsabile scientifico di Legambiente.

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“Ancora poco soddisfacenti i dati che emergono dal dossier Comuni Ricicloni Puglia 2016 – ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Mentre in Europa è centrale il dibattito sull’economia circolare, in Puglia, l’economia lineare la fa ancora da padrona e lo dimostra sia la media percentuale di raccolta differenziata, ferma al 36,2%, che l’elevata quantità di rifiuti urbani conferiti in discarica, pari al 52%, oltre a un’impiantistica ancora carente. Fortunatamente, non mancano le esperienze virtuose nella nostra regione: infatti passano da 38 a 53 i Comuni virtuosi, di cui tre Rifiuti free, ovvero che oltre a raggiungere gli obiettivi di legge sulla raccolta differenziata, hanno anche contenuto la produzione pro capite di secco residuo. Occorre dunque lavorare con condivisione e responsabilità per chiudere al più presto il ciclo dei rifiuti in Puglia, realizzando gli impianti di compostaggio, dando piena attuazione alla legge n.20/2016 che riforma la governance dei rifiuti in Puglia e puntando su un nuovo sistema di premialità e penalità che incentivi riduzione, riutilizzo e riciclo dei rifiuti, come fatto in altre regioni italiane”.

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La nona edizione pugliese di Comuni Ricicloni è stata realizzata da Legambiente Puglia con il patrocinio dell'Assessorato alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia e di Anci Puglia. Le classifiche sono state elaborate incrociando i dati raccolti mediante l’invio dell’apposito questionario alle Amministrazioni locali e quelli forniti dai Comuni al Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia e pubblicati sul suo Portale Ambientale (i dati sono stati raccolti ed elaborati sino a settembre 2016). In graduatoria compaiono i Comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente e i Comuni che hanno trasmesso le comunicazioni mensili alla Regione. Pertanto, su 258 Comuni pugliesi, per l’anno 2015 è stato possibile prenderne in esame 230 (poiché 28 Amministrazioni non hanno effettuato la registrazione sul portale della Regione), mentre i Comuni che hanno risposto alla scheda inviata da Legambiente sono stati appena 22.

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Continuano a rimanere poco soddisfacenti, anche per questa edizione, i risultati conseguiti dai Capoluoghi di Provincia nel 2015, ad eccezione del Comune di Barlettache, dal 2014 al 2015, grazie all’avvio del porta a porta, è passato da un 37% a un 72% di RD, diventando Comune Riciclone, e di Andria, che ha registrato il 65% di RD nel 2015. Timidi i segnali di cambiamento che arrivano dagli altri capoluoghi: Bari raggiunge solo il 35% di RD, Brindisi peggiora rispetto al 2014 e perde una posizione,Lecce e Trani superano di poco il 20% di raccolta differenziata, restando fortemente lontani dagli obiettivi di legge, Taranto si attesta su un misero 15% e Foggia si ferma al 10% di RD. La Provincia Bat rimane la più virtuosa, con il 42,72% di RD nel periodo compreso tra settembre 2015 e agosto 2016, con ben 8 comuni su 10 che hanno avviato la raccolta differenziata porta a porta.

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Nell’edizione 2016 di Comuni Ricicloni Puglia sono ben 41 i Comuni pugliesi che rientrano nella categoria de “Gli indifferenti” ovvero le amministrazioni che nei primi nove mesi del 2016 non raggiungono nemmeno il 10% di RD o non hanno effettuato alcuna registrazione sul portale Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Rientrano in questa categoria: AccadiaAlberonaAlezioAltamuraAvetranaCaprarica di LecceCarapelleCastelnuovo della DauniaCelenza ValfortoreCelle di San Vito,CollepassoFaetoGinosaManfredoniaMargherita di SavoiaMartignanoMiggianoOrdonaOrtellePanniRodi GarganicoSant'Agata di PugliaScorrano,StornarellaSurboTrepuzziVolturinoZapponeta, con una percentuale pari a 0%; Isole Tremiti (1%), Volturara Appula (2%), Peschici (3%), Cerignola (5%),Casamassima (6%); GallipoliGravina in PugliaStornara, con una percentuale pari al 7%; AradeoCarpinoSammichele di Bari, con una percentuale pari all’8%;FragagnanoPalagianello, con una percentuale pari al 9%.

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“Il pacchetto dell’economia circolare è alle porte e i suoi obiettivi sono molto ambiziosi – ha commentato Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Il voto della Commissione ambiente, che speriamo sia confermato nei successivi passaggi dei prossimi mesi, ha portato al 70% gli obiettivi di riciclo per i rifiuti urbani al 2030. Questo pacchetto è per l’Italia un’occasione straordinaria che può portare nuova occupazione, 190mila nuovi posti di lavoro stimati, e nuova economia. Ma per renderlo concreto occorre dare un segnale forte anche dal territorio e da questa regione ancora non è arrivato, come dimostra il 52% di rifiuti che finisce ancora in discarica. Per far partire questa rivoluzione basterebbe ad esempio replicare quanto è stato fatto in Emilia Romagna: la legge regionale e il conseguente piano sull’economia circolare, prevede, infatti, diverse misure tra cui un importante sistema di premialità e penalità fondato sul quantitativo di secco residuo avviato a smaltimento e non più sulla percentuale di raccolta differenziata. Si favoriscono i comuni più virtuosi con un premio economico che viene pagato dalle amministrazioni peggiori sancendo finalmente in modo efficace il principio di “chi inquina paga” e riducendo di molto l’utilizzo della discarica su tutto il territorio regionale”.

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sabato 11 Febbraio 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 8:29)

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