Cronaca

Boccia: «Ma quale bufera? Non sono professore universitario per meriti politici»

La Redazione
Francesco Boccia
La replica del deputato biscegliese dopo la pubblicazione dell'articolo de Il Fatto Quotidiano
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Non si è fatta attendere la replica educata, ma ferma dell'onorevole Francesco Boccia in merito al "caso" sollevato da il Fatto Quotidiano di cui si riferisce in altro articolo sempre datato 24 marzo. 

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Ecco il testo integrale della sua replica:

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«Caro direttore, ho letto la notizia e voglio tranquillizzarla. Non c’è alcuna bufera. La vicenda è al limite del ridicolo. Ho letto con molto stupore l’articolo di  Elena Ciccarello sul Fatto Quotidiano. Dire che avrei ‘vinto il posto in Università’ con una ricerca plagiata è grave, scorretto oltre che palesemente falso.

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Sono professore universitario da 15 anni, la mia storia, le mie pubblicazioni e, in particolar modo, i miei libri sono diffusi nelle università e sono stati utilizzati come testi di riferimento in università italiane e straniere. Ho diretto un centro di ricerca in università a Castellanza per 8 anni, ho fatto ricerca a Londra per quattro e sono stato visiting professor alla UIC di Chicago e insegnato complessivamente per 20 anni. Da 15 sono professore associato. Mi sono sempre rifiutato, nonostante avessi titoli e pubblicazioni, di fare il concorso di prima fascia perché non lo ritenevo opportuno durante l’aspettativa parlamentare. L’avrei potuto fare, com’è noto, in molti atenei italiani in cui tengo spesso seminari e prolusioni.  

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A Campobasso ho fatto semplicemente un trasferimento dalla mia precedente università e l’ho fatto per aiutare l’UniMol (Università del Sud efficiente e bella) a far crescere una generazione di ricercatori appassionati di economia delle amministrazioni pubbliche. E sempre e solo a titolo gratuito.

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Ho partecipato alla selezione per il mio trasferimento, una selezione in cui si potevano presentare fino a 12 pubblicazioni, una di queste era un paper senza alcuna valenza scientifica (per la verità erano tre papers), indicato ad un seminario interno nell’allora centro di ricerca, come ‘lettura consigliata’; mi scuso se, per errore, è stato inserito in quella lista ma non credo abbia potuto influenzare la valutazione del mio curriculum accademico che non ha bisogno di ricorrere a nessun plagio.

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Mi spiace avere scatenato la curiosità del vostro sempre attento quotidiano o le ire dei trolls della rete pilotati ad arte ma la mia carriera accademica, di cui vado molto fiero, è sotto gli occhi di tutti, limpida e documentabile. E non permetto a nessuno di infangarla o metterla in dubbio. Faccio ricerca da sempre, da quasi vent’anni, continuerò a farla perché è il mio lavoro, non sono uno di quelli che possono vantare il titolo di professore universitario per ‘meriti politici’».

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venerdì 24 Marzo 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 7:32)

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