Agricoltura

«Viviamo con la paura dei controlli, non è una situazione accettabile»

La Redazione
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30 03 2017 Intervista al presidente Movimento Nazionale per l'Agricoltura Filippo Dipinto
A Bisceglie il primo incontro della neonata associazione Movimento Nazionale per l'Agricoltura
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Si è svolto nei giorni scorsi presso l’associazione Pegaso Onlus in via Padre Kolbe 63 a Bisceglie il primo incontro della neonata associazione Movimento Nazionale per l’Agricoltura.

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Tema dell'incontro: “L’impossibilità a svolgere i lavori nelle aziende agricole con le leggi in vigore, non ultima quella anti-caporalato la n. 199/2016”.

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Questo movimento -hanno spiegato i promotori – nasce come movimento apartitico e asindacale, formato da soli agricoltori e operatori nel settore agricolo con il compito di salvaguardare i diritti degli imprenditori e dei lavoratori, e monitorando l'adoperato delle associazioni di categoria ed è presieduto da un agricoltore: Filippo Dipinto.

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All'incontro erano presenti numerosi agricoltori e imprenditori agricoli. Durante l'incontro si è parlato  Delle principali misure introdotte e di tutte le novità in campo e si è evidenziata la rabbia degli agricoltori contro la legge sul caporalato troppo severa che prevede pene troppo elevate e addirittura il sequestro delle proprietà: "Basta una minima distrazione e rischiamo di perdere tutto – ha ripetuto il presidente del Movimento nazionale dell'agricoltura, il pugliese Filippo Dipinto -.  La legge in esame è la n. 199 del 29 ottobre 2016, entrata in vigore il 4 novembre 2016,  che prevede un inasprimento delle pene e l’intensificazione dei controlli. Viene punita anche l’intermediazione illecita di manodopera con finalità di sfruttamento dei lavoratori.

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A tal proposito Il prossimo 3 aprile i responsabili di oltre 3mila aziende agricole pugliesi scenderanno in piazza a Bari di fronte alla Prefettura  per manifestare civilmente  contro il provvedimento 199/2016 e gridare la nostra protesta contro una legge ingiusta e pericolosa.

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Riguardo la legge 199/2016, il presidente del Movimento Nazionale per l’Agricoltura Filippo Dipinto dice: "Noi riteniamo che sia giustissimo attaccare il fenomeno del caporalato, vera piaga del nostro settore. Va però precisato che spesso a pagare non è solo il caporale, ma anche il proprietario dell'azienda agricola che magari è anche all'oscuro di tutto. Noi vogliamo che venga eliminato l'ambito penale e il sequestro della proprietà, perché così veniamo mandati noi in rovina. Se mi togliete l'azienda, togliete il pane ai miei figli. Mi togliete tutto. Bisognerebbe tornare alle sole sanzioni monetarie, anche pesanti, per i proprietari".

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Ha poi aggiunto: "In concomitanza della protesta, bloccheremo la produzione, temporaneamente. Quando a maggio arriverà la stagione di raccolta delle ciliege però, se le cose non dovessero cambiare, lo faremo nuovamenteE con noi si bloccheranno anche gli autotrasporti, quindi non arriverà ortofrutta nei supermercati e non lavoreranno i dipendenti. Gli effetti a livello nazionale saranno su tutta la catena di produzioneÈ giusto punire, ma bisogna punire in maniera aspra chi davvero sfrutta i lavoratori. Invece la legge ci equipara – a livello di pene – ai mafiosi, anche se spesso il reato non dipende neanche da noi".

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Ha specificato: "Mettiamo il caso che assumo un dipendente con una mansione specifica, tipo zappare la terra. Se piove o succede un qualsiasi altro evento climatico che non permette loro di svolgere quel compito e quindi vengono utilizzati per un altro lavoro io sono costretto a cambiare completamente contratto, perché i contributi sono diversi. E se in quel momento arriva il controllo dell'ispettore e scopre quindi che non è stato regolato il contratto, mi sequestrano l'azienda e rischio di andare a processo. Oramai viviamo con la paura dei controlli, non è una situazione accettabile".

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LE PRINCIPALI NOVITÀ DELLA LEGGE 199/2016
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nINASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI
nCon l'intervento normativo si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l'arresto in flagranza, l'estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto l'allargamento del reato anche attraverso l'eliminazione della violenza come elemento necessario e che rendeva più complessa l'applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull'azienda che consentirà di non interrompere l'attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento. 
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nINDENNIZZI PER LE VITTIME
nPer la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata la omogeneità dell'offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.
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nRAFFORZATA LA RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITÁ
nViene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, creata nel 2014 con il provvedimento Campolibero e attiva dal 1 settembre 2015. Con la norma si estende l'ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, includendovi gli sportelli unici per l'immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l'impiego, i soggetti abilitati al trasporto dei lavoratori agricoli e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura. In sostanza si introducono nuove vie sperimentali di intermediazione del lavoro agricolo, affinché si promuova la legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Allo stesso tempo si stabilisce l'estensione dell'ambito delle funzioni svolte dalla Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni.
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nPIANO DI INTERVENTI PER L'ACCOGLIENZA DEI LAVORATORI AGRICOLI STAGIONALI
nCon la nuova legge le amministrazioni statali saranno direttamente coinvolte nella vigilanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo, attraverso un piano congiunto di interventi per l'accoglienza di tutti i lavoratori impegnati nelle attività stagionali di raccolta dei prodotti agricoli. L'obiettivo è tutelare la sicurezza e la dignità dei lavoratori ed evitare lo sfruttamento ulteriore della manodopera anche straniera. Il piano presentato dai Ministeri del lavoro e delle Politiche sociali, delle Politiche agricole alimentari e forestali e dell'Interno sarà stabilito con il coinvolgimento delle Regioni, delle province autonome e delle amministrazioni locali nonché delle organizzazioni di terzo settore. 

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sabato 1 Aprile 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 7:09)

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