Sanità

Casa Divina Provvidenza, scatta il sit in di protesta

La Redazione
Casa Divina Provvidenza
L'iniziativa sindacale dell'Usppi contro l'accorpamento degli organici di Cardiologia-Pneumologia con quella di Neurologia
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Stato di agitazione e sit-in di protesta.

La situazione di precarietà in cui si dibatte la Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie in attesa del passaggio dalla gestione Commissariale alla nuova proprietà rischia di far ricadere i suoi effetti sulla qualità del servizio.

La protesta è indetta dall’Usppi che ha fissato l’appuntamento con i lavoratori per le 10,30 di domani, giovedì 27 aprile davanti alla sede della Direzione della Cdp.

Lo rende noto lo stesso sindacato che, ha annunciato «informerà la Regione Puglia – Dipartimento della Salute, la Direzione Asl Bat, delle anomalie attinenti le Unità Operative di Cardiologia, Pneumologia e Neurologia della stessa Struttura che lo stesso Sindacato denuncia dal lontano 2013 agli Amministratori della Casa Divina Provvidenza».

«Una Vertenza – si legge nella nota – che ha visto nel tempo incontri sindacali formalizzati con “verbali” che rassicuravano l’auspicata separazione degli organici relativi alle UU.OO richiesta dall’Usppi e che è stata stranamente sospesa e disattesa».

L’Usppi, tramite il suo portavoce Nicola Brescia Segretario Nazionale del Sindacato e del segretario provinciale Nico Preziosa, «stigmatizzano la decisione del Commissario Straordinario della Cdp che con il proprio atteggiamento ostruzionistico perpetua l’illegittimità finora commessa con l’accorpamento degli organici delle UU.OO. di Cardiologia-Pneumologia con quella di Neurologia, in dispregio delle normative nazionali e regionali in tema di requisiti standard per poter continuare la gestione di una struttura sanitaria in rapporto convenzionale con il SSR».

«Ancora oggi – prosegue la nota sindacale – i tre reparti, illegittimamente, sono gestiti “stranamente” da una sola capo sala e denotano una carenza di personale che va a gravarsi sui pazienti ivi inseriti nella struttura, che in detti reparti, sono a rischio di situazioni d’urgenza e/o trasferimenti presso altre strutture, a cui bisogna porre assolutamente fine».

mercoledì 26 Aprile 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 6:50)

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