Cronaca

​Ambiente 2.0: «Non possiamo pagare per colpe altrui»

La Redazione
I mezzi di Ambiente 2.0
Tre i nodi evidenziati in questi primi mesi del servizio
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Il Consorzio Ambiente 2.0 non ci sta a finire nel tritacarne delle polemiche per colpe non sue. E passa al contrattacco spiegando ai cittadini che è necessaria la collaborazione di tutti gli attori per riuscire a garantire un servizio di qualità, la pulizia della città e livelli di raccolta differenziata con percentuali tali da far risparmiare al Comune ed ai residenti i soldi della eco-tassa.

E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana in città.

Tre i nodi evidenziati in questi primi mesi del servizio: il mancato passaggio di consegne ottimali di una delle due strutture comunali della raccolta differenziata; il pessimo utilizzo dei cassoni condominiali da 240 litri nei quartieri 167, Seminario e Sant’Andrea; ed il rifiuto delle strutture turistico-ricettive di provvedere autonomamente alla raccolta differenziata. Il tutto unito ad un continuo abbandono di rifiuti indifferenziati nelle periferie rurali della città.

Insomma, una vera e propria emergenza che Ambiente 2.0 sta cercando quotidianamente di affrontare e risolvere, ma che avrebbe bisogno della massima collaborazione da parte dei cittadini per essere definitivamente superata.

Ma andiamo con ordine.

Il primo problema è quello delle cosiddette Isole ecologiche: i centri comunali per la raccolta. Nel piano predisposto dal vecchio gestore erano due: quello di via Padre Kolbe e quello del Salsello. Solo che la seconda struttura, quella di Salsello, era in condizioni assolutamente non idonee ad ospitare in sicurezza una qualunque attività pubblica. Pertanto, Ambiente 2.0 si è accollata l’onere di una completa ristrutturazione e messa in sicurezza a proprie totali spese. Operazione che dovrebbe concludersi con la riapertura del Ccr intorno alla metà del prossimo mese di luglio.

Questa situazione di emergenza, inevitabilmente, si è ribaltata sulla gestione dell’unico centro comunale di raccolta attivo, quello di via Padre Kolbe, che è stato letteralmente preso d’assalto dai cittadini residenti in tutti i quartieri della città. In altre parole, il sistema è andato in crisi per eccesso di utilizzo. Una struttura pensata per servire 25mila abitanti circa, si ritrova infatti da mesi a dover far fronte alle richieste di 55mila abitanti. Facile immaginare l’insostenibilità della situazione.

Ambiente 2.0 è ben consapevole di questo stato delle cose e le continue sollecitazioni fotografiche pubblicate da alcuni cittadini sui social media non aggiungono nulla che non sia già noto. Ma il Consorzio è vittima della situazione, non complice. Questo è bene che i cittadini lo comprendano appieno.

Secondo problema: i contenitori condominiali da 240 litri in dotazione agli immobili dei quartieri 167, Seminario e Sant’Andrea.

Ebbene, nella maggior parte dei casi, i fruitori di questo servizio, nascondendosi dietro l’impossibilità di risalire ai trasgressori, finiscono col non differenziare i rifiuti. In altre parole accade che in queste zone la raccolta differenziata è a livelli decisamente bassi, perché è come se al cassonetto di strada si sia semplicemente sostituito il cassonetto interno al condominio. Un comportamento scorretto che sta penalizzando tutti i cittadini seri che si stanno impegnando quotidianamente nella differenziata e che garantiscono livelli di raccolta attraverso i mastelli che arrivano al 97 per cento di purezza.

A complicare ulteriormente la situazione vi sono poi i comportamenti delle utenze non domestiche, le strutture turistico-ricettive. Bar, ristoranti, pub e ritrovi notturni, per evitare di aumentare i propri costi di gestione, non effettuano alcun tipo di conferimento differenziato. Un comportamento che abbatte drammaticamente il livello complessivo di raccolta differenziata portandola decisamente al di sotto della soglia del 65 per cento. Un atteggiamento insostenibile che ha spinto Ambiente 2.0 a chiedere a più riprese un incontro con i gestori di queste attività, prima di rivolgersi alle autorità per il rispetto delle regole. Non possono pagare tutti il costo di comportamenti individuali errati.

Stesso ragionamento vale per gli sporcaccioni che continuano ad abbandonare i propri rifiuti indifferenziati nelle aree rurali della città di Bisceglie. Un comportamento che continua ad avere riflessi negativi sulla percentuale di raccolta differenziata. Comportamenti che in queste ore sono all’esame delle foto raccolte grazie alle fototrappole disseminate nel territorio comunale e che stanno comportando le prime durissime sanzioni da centinaia di euro. Multe che fioccheranno a decine se dovessero continuare questi comportamenti assurdi per l’ambiente e per le tasche dei cittadini onesti.

Solo lavorando tutti insieme si può vincere questa sfida.

giovedì 29 Giugno 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 4:28)

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GIUSEPPE PAPAGNI
GIUSEPPE PAPAGNI
6 anni fa

Gentilmente, vorrei sapere a chi tocca la pulizia del parcheggio zona Anfiteatro, precisamente dove nel periodo estivo, si svolgono alcuni concerti. Mi chiedo questo, perche' attualmente e' in uno stato da vera indecenza, certamente e il biglietto da vista che ci rappresenta nei confronti dei tanti turisti che vengono a Bisceglie nel periodo estivo. I soldi del parcheggio vengono incassati non so da chi, ma mi aspetto anche una pulizia completa ( escrementi, bottiglie sane e rotte e tanto altro, grate rotte). A chi di dovere consiglio anche l' installazione di bagni pubblici anche a pagamento, grazie.