Cronaca

Legambiente: “Ecco il nostro progetto per realizzare una Città dei Ragazzi”

La Redazione
Il Palazzo di cittàdi Bisceglie
L'idea presentata da Alessandro Di Gregorio presidente del Circolo Biscegliese
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Non solo una idea, ma un vero e proprio progetto per realizzare a Bisceglie una “Città dei Ragazzi”. L’iniziativa è di Alessandro Di Gregorio, presidente del Circolo di Bisceglie di Legambiente.

Ecco il testo completo della proposta inoltra al competente ufficio comunale:

«La nostra idea di ‘Città dei Ragazzi’ (di seguito CDR), esce dagli schemi di” luogo dedicato” ad una categoria di ragazzi (es.: disadattati, diversamente abili, immigrati, ecc.), per creare un processo di integrazione sociale, di formazione lavorativa di base e di educazione ad uno stile di vita sostenibile.

In sostanza il progetto che pensiamo vedrebbe una gestione che dia la possibilità a categorie diverse di interagire tra loro ed i coetanei che frequentano scuole pubbliche, chiese ed associazioni, onde favorire scambi di esperienze, culture e stili di vita diversi.

Siamo convinti che più di ogni altra condizione, quella della condivisione è l’esperienza più utile e formativa. La CDR avrà quindi, come struttura di accoglienza una parte stabile ed una ‘articolata’: la prima costituita da unità ricettiva comprensiva eventualmente di refettorio e cucine, in grado di far fronte ad un numero maggiore di presenze, oltre il normale, per le ragioni che si comprenderanno in seguito.

Accanto ad esse, aule “open” con ampie finestre, attrezzate per avere una diversità di allestimento a seconda delle necessità ludiche o formative. La struttura sarà completata con officine e laboratori attrezzati per offrire diversità di utilizzo in linea con uno stile sia di vita che lavorativo ‘sostenibile’; si pensa a piccole officine per la riparazione di biciclette; laboratori di lavorazione del legno, pietra e recupero dei materiali rivenienti da demolizioni o da scarti di lavorazione o ancora per la realizzazione di detergenti ‘verdi’ o ancora per l’apprendimento di tecniche di lavorazione di tessuti e filati naturali. Ad essi sarà affiancata la disponibilità delle cucine per l’insegnamento della cottura del cibo legato alle nostre tradizioni ed ai prodotti a km 0, con uno sguardo attento al ciclo circolare delle produzioni di Ho.Re.Ba.

L’area scoperta sarà plantumata nel perimetro ed utilizzata per l’insegnamento alla coltivazione biologica nelle varie sperimentazioni (anche sopraelevata ad es.).

La mobilità del personale degli ospiti sarà esclusivamente ciclabile nel perimetro cittadino ed elettrico in quello extraurbano e la fonte di energia giungerà da pannelli solarti ubicati sull’ampia superficie delle coperture. Una parte della costruzione preesistente non verrà restaurata per consentire ai primi ospiti ‘sperimentatori’ del progetto, la realizzazione e finitura con le proprie mani degli spazi interni.

Gli ospiti potranno essere raggiunti dai propri parenti in occasioni particolari, con sistemazione nelle strutture ricettive di prossima realizzazione in Via Taranto, magari dedicando una parte di esse alla gestione proprio della CRD per ospitare docenti e professionisti residenti fuori, che raggiungeranno la vicina struttura per i processi formativi.

Il centro prevederà un’aula magna-teatro per attività proprie della CDR o per ospitare convegni, mostre e vendita dei prodotti realizzati in loco.

Abbiamo esposto dapprima la nostra visione della struttura della CDR affinché appaia chiaro l’ambiente in cui dovranno interagire gli ospiti: una occasione come dicevamo in apertura di scambio totale tra i vari stili di vita, di integrazioni tra le varie fasce di soggetti interessati e di apertura al mondo esterno: infatti la CDR sarà ‘open’ e ‘mobile’, capace di incontrare enti, associazioni, scuole e tutte le situazioni capaci di scambiare esperienze di vita e formative. Accanto alle attività suddette gli ospiti della CDR si fonderanno nel tessuto urbano realizzando in sede o fuori, piccole opere ed interventi legati ai percorsi formativi a vantaggio della città e dei cittadini tutti.

Siamo convinti che attraverso tali percorsi che insegnino uno stile di vita sostenibile, che insegnino lavori importanti che si stanno perdendo, che favoriscano l’interazione e l’integrazione tra soggetti svantaggiati e non, si possa veramente lasciare alle generazioni future l’occasione di migliorare il mondo e se stessi e la CDR potrebbe essere inizio, esempio ed occasione imperdibile.

mercoledì 4 Ottobre 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 0:24)

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fusti
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6 anni fa

bell'idea, bastano 2 miliardi di euro, per cominciare? la ubichiamo tra bisceglie e corato o meglio verso ruvo? o non sarebbe più salubre sul mare? c'è avanzato qualche acro di terra non ancora antropizzato sul litorale? comincerei a fare un invito e una cernita, per vedere quanti sarebbero contenti di strare a bottega nelle ore libere da un calzolaio, da un maestro d'ascia, da un maniscalco fabbroferraio, da un radioriparatore, da una lavanderia, tra una partitella e l'altra al pallone, al videogioco o alla tv.