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Boccia: «Da fronte Dem proposte su decontribuzione, webtax e decarbonizzazione»

La Redazione
Francesco Boccia
Le parole del presidente della commissione Bilancio della Camera alla conferenza programmatica del Pd in corso a Napoli
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“Cinque anni fa il PD ha preso in mano questo Paese, lo abbiamo rimesso in carreggiata con un Pil che partiva da -2.8 in un’Europa in recessione a -0.9 e lo lasciamo a +1.5, siamo ancora lontani dalla crescita ideale ma dobbiamo essere orgogliosi del lavoro fatto. Il lavoro di questa conferenza deve partire da un punto fermo: l’Italia al 2% di Pil nella prossima legislatura. Fronte Democratico, la mozione al congresso di Michele Emiliano, consegna alla nostra conferenza programmatica proposte chiare e partecipate per costruire l’Italia 2020”.

Così Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio della Camera, intervenendo alla conferenza programmatica del PD in corso a Napoli, per illustrare, per conto di Fronte Democratico, le proposte dell’area che fa riferimento a Michele Emiliano.

“Ripartiamo dalle cose che hanno funzionato – ha aggiunto il deputato biscegliese – come la decontribuzione piena sul lavoro del 2015 e rendendiamola strutturale e per tutti; la schizofrenia successiva al 2015 non ha aiutato e ha creato problemi. Basta ammetterlo e definire un percorso chiaro per il futuro, partendo da quel modello. Ripartiamo da politiche industriali che possano andare di pari passo col rispetto dell’ambiente. Nel Bilancio dello Stato per la prima volta abbiamo inserito gli indicatori Bes per misurare l’impatto delle politiche economiche sulla qualità della vita, se questa è la strada ed è condivisa, allora diventa obbligata la strada che porta alla decarbonizzazione dei processi industriali entro il 2030, non può più essere un tabù. E poi la web tax che il PD per primo aveva approvato e che oggi è in testa all’agenda europea. Non torno sul tempo perso. Con orgoglio diciamo che c’eravamo già dal 2013”.

“Ora andiamo avanti – ha concluso – e facciamola insieme e definitivamente. Sul fisco è una battaglia di equità e il nodo è lo stesso di quattro anni fa: superare il concetto di non stabile organizzazione per superare le intollerabili asimmetrie fiscali tra mondo online e offline, facendo pagare alle multinazionali le imposte indirette nei Paesi in cui fanno profitti. Proprio nel segno di quanto dichiarato dal Premier Gentiloni a Tallin”.

domenica 29 Ottobre 2017

(modifica il 29 Luglio 2022, 23:16)

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