«Ci saremmo aspettati di veder volare i droni. Speravamo di conoscere i componenti della mitica “Task Force”. Abbiamo scrutato l’orizzonte per scorgere una pattuglia di agenti. E invece abbiamo incontrato sacchetti di spazzatura, anche incendiati, pneumatici a bizzeffe, la carcassa di un delfino spiaggiato (ad ottobre?) a Ripalta e tanto, tanto amianto».
E’ quanto si legge nella nota diffusa dall’associazione Pro Natura – Gruppo R.a.p..
«Questa è una replica del solito film: prima si pulisce – prosegue -, poi qualcuno sporca di nuovo. E la domanda sorge spontanea: gli li 84 siti utilizzati per l’abbandono illegale di rifiuti, che noi abbiamo mappato a giugno, sono stati TUTTI bonificati? In quei pochi che sono stati ripuliti è ricominciato l’accumulo di altra spazzatura. Non vogliamo aggiungere ulteriori considerazioni a quanto documentato dalle foto, che riassumono la situazione delle nostre periferie. Il messaggio che vogliamo ribadire è sempre lo stesso: è necessario ripristinare la legalità, applicando il regime sanzionatorio (amministrativo e penale) previsto dal T.U. Ambientale (D.Lgs 152/2006) e aumentando la vigilanza delle forze dell’ordine sul territorio».
«Resta il rammarico – conclude la nota – dell’assenza totale di risposte alle nostre istanze. Ma noi continueremo a monitorare il territorio e a segnalare tutte le situazioni di degrado come quelle della Zona di Ripalta, per la quale siamo ancora in attesa dell’intervento di bonifica».