Cronaca

Violenza a Bisceglie, il Procuratore Nitti ne parla alla Commissione regionale sulla criminalità

La Redazione
Il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Trani
Il Capo della Procura di Trani ha dipinto una realtà molto preoccupante per tutto il territorio provinciale
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Anche la commissione regionale sul fenomeno criminale in Puglia si è occupata del caso Bisceglie, dopo il gravissimo fatto di sangue di domenica all'alba.

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«La Bat è stata una provincia sottovalutata nella sua anima criminale. Un territorio agli ultimi posti in Italia per la qualità della vita ma ai primi per reati commessi». È la descrizione che il capo della procura di Trani, Renato Nitti ha fatto della provincia di Barletta – Andria – Trani nel corso della riunione.

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«Pensare che il nord barese sia solo una zona cuscinetto tra le mafie di Foggia e Bari dà una visiona falsata della realtà – ha detto il Procuratore Nitti, evidenziando che le consorterie criminali della zona sono riuscite ad affermarsi approfittando dei lunghi anni di vuoto istituzionale che hanno caratterizzato per più di dieci anni la provincia che è prima in Italia per furti di auto e che fa peggio di Napoli, Catania, Roma e Bari -. L’istituzione della questura e dei comandi provinciali di carabinieri e guardia di finanza segnano l’avvio di una nuova fase per una provincia claudicante. La carenza di “squadre investigative” comporta che alcune tipologie di indagini devono mettersi in coda. Ci sono criticità che si sono aggravate forse perché così troppo a lungo, le istituzioni provinciali non sono state completate – ha proseguito -.  Evidenziarle non vuol dire enfatizzarle ma riportarle nella loro esatta dimensione».

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«Abbiamo notizie plurime  di reato ma non squadre investigative che possono svilupparle”, ha rimarcato. Il senso di insicurezza nel nord barese si percepisce e a sentirsi poco sicuri sono anche allevatori e agricoltori, vittime di usura, estorsioni, abigeato e furti, dell’alta Murgia area però «da cui arrivano ancora poche denunce rispetto al numero di reati messi a segno», ha sottolineato Nitti che ha posto l’accento anche sugli atti intimidatori ai danni di esponenti delle forze dell’ordine.

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Serve controllare il territorio anche con i sistemi di videosorveglianza che possono aiutare le indagini come accaduto con l’omicidio di Claudio Lasala, il 24enne ucciso a Barletta per un drink non pagato. “I recenti fatti avvenuti a Barletta e Bisceglie (dove in una discoteca un 26enne è stato accoltellato, ndr), il fatto che si possa pensare di reagire con un coltello in un bar, che si possa andare in discoteca armati, sono indicativi di un problema nella fascia dei giovani. Credo che da parte delle istituzioni investire sulle politiche giovanili sia la strada giusta», ha concluso Nitti.

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martedì 9 Novembre 2021

(modifica il 27 Luglio 2022, 20:27)

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