Il circolo “POPOLO DELLA FAMIGLIA – BISCEGLIE” ha deciso di lanciare una campagna di affissioni contro la feroce pratica dell’eutanasia.
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Bisogna prendersi cura dei più fragili e fare di tutto per alleviare le loro sofferenze. L’eutanasia, al contrario, vuole sbarazzarsi facilmente dei sofferenti, come se fossero “merce di scarto”.
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«Il manifesto che abbiamo voluto esporre in via Bartolo Colangelo, mostra una persona anziana visibilmente malata e sofferente che tende la mano nella speranza di essere aiutata, confortata, amata» spiega Nicola Quatela, segretario del circolo.
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«Uccidere chi soffre – si legge ancora nella nota-, uccidere chi è anziano o abbandonato, significa perdere l’umanità. Dobbiamo invece restare umani, applicare la legge 38 sulle cure palliative sempre ignorata degli ultimi governi e salvaguardare la vita fino al suo termine naturale, aiutando chi soffre anziché eliminarlo come un rifiuto».
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«Noi riteniamo – precisa Angelo Di Liddo presidente del circolo – che lo Stato debba sostenere le famiglie che si prendono cura dei loro cari in difficoltà e che fornisca loro quelle agevolazioni economiche e assistenziali di cui hanno bisogno.
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Chiediamo infine che la proposta di legge in discussione alla Camera venga respinta senza se e senza ma. L’Italia, se è un paese civile, con valori di solidarietà e umanità, non può legalizzare il suicidio dei più fragili e indifesi e divenire quindi l’ottavo paese al mondo (su 194) che hanno legalizzato il suicidio assistito».
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«Per non parlare poi della deriva sui minori: in Belgio e Olanda sono stati uccisi alcuni bambini in quanto dichiarati essere senza prospettiva di “vita sana”. Questo non possiamo accettarlo!» è il commento di Franco Mastrapasqua coordinatore del circolo.
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