Politica

​La Rossa: «Capo dello Stato? Speriamo prevalga una scelta condivisa di Unità Nazionale»

La Redazione
Sergio Mattarella
Le riflessioni del già Vicesindaco di Bisceglie negli Anni '80 e '90
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Riceviamo e pubblichiamo una riflessione a firma del già Vicesindaco di Bisceglie negli Anni '80 e '90, Pierino La Rossa. Questa volta la sua attenzione è tutta rivolta alle imminenti elezioni del Capo dello Stato. 

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«Stiamo vivendo un tempo di grandi turbamenti e di schegge impazzite.

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Non è mai accaduto nella storia americana che, mentre il Congresso ratificava, dopo le accuse di brogli da parte di Trump, l’elezione di Joe Biden a Presidente degli USA, il 6 gennaio dell’anno scorso una folla di seguaci dello stesso Trump ha assaltato il Campidoglio per “fermare il furto” più volte asserito dall’ex Presidente. Nell’assalto sono morte cinque persone senza che Trump si sia in alcun modo adoperato per fermare i suoi facinorosi sostenitori colpevoli di diversi reati.

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Non si è mai verificato nella storia della Repubblica italiana che, in occasione dell’elezione del Capo dello Stato, qualcuno si sia mai apertamente candidato e sponsorizzato da solo per essere eletto. Gli eletti sono stati scelti dal Parlamento che ha individuato di volta in volta le figure più limpide e di garanzia, super partes, più nitide e trasparenti, moralmente pulite ed al di sopra di ogni sospetto, per dirla con il titolo di un film di Elio Petri. Sono state scelte personalità non divisive e che rappresentassero l’unità degli italiani, che fossero garanti del dettato costituzionale.

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Ma nei giorni scorsi per la prima volta è accaduto l’imprevedibile. Silvio Berlusconi, a sorpresa, lancia la sua candidatura al Quirinale e cerca di convincere i suoi alleati di Centro-destra a sostenerlo. Si è trasferito a Roma per dare la caccia ai voti di tanti parlamentari sbandati e transfughi. Ha dato inizio alla strabiliante ”operazione scoiattolo”.

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Lungi da me di entrare nel merito di valutazioni politiche. È lecito e legittimo che il Centro-destra punti su un proprio candidato per il Colle purché, però, sia di alto respiro democratico, liberale e un convinto europeista.

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Bisogna, credo, convenire che candidare alla Presidenza della Repubblica un leader di partito non sia opportuno, né auspicabile.

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Mi piace ricordare per l’occasione un nobile passaggio del discorso pronunciato con forza e vigore di fronte al Parlamento, al momento del suo insediamento, da Sandro Pertini: ”se fosse vivo, Lui, non io, oggi sarebbe a questo posto”. Alludeva all’On. Prof Aldo Moro ucciso qualche mese prima dalle Brigate Rosse. Penso sia superfluo sottolineare l’alto profilo politico ed etico di detto riferimento, oltre la fierezza con cui venne proferito.

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Oggi, purtroppo, discorsi di questo spessore e caratura è sempre più difficile ascoltarli. Anzi, incredibile ma vero, sentiamo proposte indecenti. È stata minacciata la crisi di Governo qualora il Premier DRAGHI venisse eletto al Quirinale. Si antepongono interessi di parte o del proprio ego rispetto agli interessi del Paese. Eppure Berlusconi si è sempre vantato di essere stato lui l’artefice dell’ascesa di Draghi, della scelta come Governatore della Banca d’Italia, prima, e di Presidente della BCE, dopo. Dovrebbe, pertanto, essere contento ed orgoglioso se Draghi salisse al Colle e fosse eletto un italiano di grandi capacità e competenza, oltre che di grande prestigio internazionale.

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Altri leaders politici insistono affinché Draghi resti a Palazzo Chigi. Bene! La continuità di Governo, va bene, ma fino a quando? Che cosa accadrà dopo le prossime elezioni politiche che, al massimo, potrebbero tenersi tra un anno? Le forze politiche che oggi chiedono a Draghi di rimanere alla guida del Governo, se vincessero le elezioni, lascerebbero stare Draghi dov’è ora oppure rivendicherebbero per loro la Presidenza del Consiglio?

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Riflettiamo seriamente su quello che ci aspetta. Non scherziamo col fuoco e attenti a non giocare d’azzardo. Non lasciamoci sfuggire un talento che tutto il mondo ci invidia.

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Si tenga conto che Berlusconi ha la veneranda età di oltre 85 anni, è troppo avanti negli anni. Nel corso della sua vita ha avuto grandi soddisfazioni sul piano imprenditoriale e con Mediaset, ha ricoperto rilevanti ed importanti incarichi sul piano politico e di governo dell’Italia per circa un ventennio. È stato però un personaggio molto discusso e conflittuale, specie con la Magistratura. Dunque non rappresenta la personalità di unione del popolo di cui si ha bisogno.

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Del suo governo la gente ricorda lo spread a 600 punti, il lodo Schifani, le leggi ad personam e ad aziendam, il conflitto di interessi, la lettera della Commissione  Europea del 4 agosto 2011 che indusse Berlusconi a ricorsi al Quirinale per rassegnare le dimissioni, la sua decadenza dal Senato della Repubblica in base alla legge Severino, l’affidamento ai Servizi sociali in luogo del carcere, e diverse sentenze di condanna, il bunga-bunga, il caso Ruby e la dichiarata parentela con Mubarak e tant’altro. Per l’occasione desidero ricordare a me stesso che il Capo dello Stato è anche il Presidente del CSM. E non so se mi sono spiegato. Quindi, per il decoro, la dignità ed il prestigio del ruolo a cui Berlusconi ambisce non credo che lo stesso abbia i requisiti necessari ed essenziali per un incarico di forte e significativa rappresentanza, oltre che di Alto Magistero.

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Questo, a mio avviso, credo sia il sentimento della grande maggioranza degli italiani che sul Colle più alto della Capitale vogliono una persona di alto profilo istituzionale, autorevole ed ineccepibile, una persona di specchiata e netta dirittura morale, umana e di pace, che sappia ascoltare ed interpretare le esigenze ed aspettative più cogenti della società civile, del mondo del lavoro, della cultura e della scienza, dell’economia e del volontariato. Serve una persona, uomo o donna che sia, sensibile ai problemi della gente, specie delle categorie più bisognose e fragili.

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Nell’immaginario collettivo si spera nell’arrivo di un Presidente che riscaldi il cuore degli italiani, una persona illibata che nel gergo popolare si usa definire “un galantuomo”.

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Comunque va detto che nel passato non è mai accaduto che qualcuno (tranne Fanfani) sì sia mai candidato e fatta campagna elettorale per la propria elezione a Capo dello Stato. I Presidenti fin qui eletti sono stati scelti dal Parlamento con grande responsabilità e rigore costituzionale. Nel rispetto degli equilibri politici è stato sempre seguito il criterio e la regola della scelta unitaria. Ho il timore che stavolta si voglia inaugurare una brutta pagina della storia repubblicana. Speriamo di no. Il Centro-sinistra si è già espresso in modo sfavorevole alla candidatura del redivivo Cavaliere in quanto Presidente di un Partito politico e perché ha un’età che non gli consente di stare al passo con gli onerosi impegni di Capo dello Stato.

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Si tenga conto che siamo un Paese in grande sofferenza e che un'elezione a maggioranza del Capo dello Stato rischia, a mio modesto parere, di aprire una crisi di governo al buio con tutti i danni e le conseguenze che comporterebbe. A quel punto anche il Governo di unità nazionale non avrebbe più ragion d’essere.

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Salvini dice: “il nome tocca a noi”. D'accordo. Ma è possibile che il Centro-destra non abbia una rosa di nomi da proporre e che si sia avvitato sul solo nome di Berlusconi? Tutta lì la sua classe dirigente?

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È auspicabile, pertanto, che tutti facciano un passo indietro ed aprano le porte ad un accordo costruttivo e di ampio respiro. I due schieramenti mettano da parte gli interessi di parte e lavorino per evitare una rottura disastrosa che porterebbe l’Italia in un vicolo cieco ed allo sfascio.

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Così si comportarono i nostri Padri Costituenti e si comportano quanti provano amore per il proprio Paese e si sentono italiani per davvero».

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domenica 23 Gennaio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 17:22)

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Pino  Rana
Pino Rana
2 anni fa

Complimenti sig. Pierino La Rossa ! Analisi precisa e puntuale !

fusti gator
fusti gator
2 anni fa

suvvia, Berlusca ha fatto un passo indietro, il centrodestra darà un nome all'altezza, oddio… che sia… BRUNETTA?