Cronaca

«Noi penalizzati oltre modo. Poi non lamentiamoci che non si fanno figli»

La Redazione
Il servizio di refezione scolastica
L'appello dei genitori: «​Refezione scolastica, a Bisceglie costo insostenibile per le famiglie numerose»
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Un vero e proprio appello, più che una lettera aperta indirizzata al Sindaco Angelantonio e agli assessori alla Pubblica Istruzione Loredana Bianco e ai Servizi Sociali, Roberta Rigante. A scriverla una coppia di genitori alle prese con il problema dei costi purtroppo esorbitanti della refezione scolastica per le famiglie numerose. Eccone il testo integrale:

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«Siamo Leonardo e Antonella, genitori di 5 figli, di cui 4 frequentanti il servizio di refezione scolastica nella scuola dell’infanzia e in quella primaria. Non essendocene tantissime, in pochi sono a conoscenza che le famiglie numerose dovrebbero essere “tutelate” costituzionalmente poiché l’artico 31 della legge fondamentale dello Stato recita che “la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”.

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Per quanto concerne il servizio di mensa scolastica, nel Comune di Bisceglie questo principio è stato purtroppo disatteso poiché le tariffe, oltre ad essere tra le più alte (forse senza il “tra”) del territorio, non pongono attenzione nei confronti delle famiglie che hanno più figli. Infatti, le tariffe oltre a non presentare a nostro avviso un’equa parametrazione ISEE che tuteli le fasce medio-basse, qualora nello stesso nucleo familiare più bambini fruiscano del servizio di refezione scolastica, la tariffa ridotta è applicata solo al maggiore di età.

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Per essere più chiari, facendo un confronto con le tariffe di alcuni Comuni vicini vi renderete subito conto di quanto sia notevole il divario con la nostra città.

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Ad esempio, il Comune di Bari, ha una tariffazione molto agevolata in quanto con un ISEE fino ai 12.500 euro il ticket pasto non costa nulla per nessun figlio e, comunque, con un ISEE tra 12.500,01 euro a 19.000,00 euro ha un costo di 0,80 euro per il primo figlio, 0,60 euro per il secondo e 0,40 euro dal terzo in poi. Il Comune di Barletta ha ridotto per tutti il prezzo dei buoni pasto rispetto agli anni passati e con un ISEE tra i 10.000 euro e i 15.000 euro, il suo costo è di 1,50 euro per il figlio più grande e 1,00 euro per tutti gli altri. Nel Comune di Molfetta con un ISEE tra i 7.500 euro e i 14.000 euro, il costo del ticket è per la scuola primaria di 2,50 euro per il primo figlio, 1,50 euro per il secondo e 1,00 euro dal terzo figlio in poi e, inoltre, maggiori agevolazioni sono state date per la scuola dell’infanzia.

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Il Comune di Bisceglie con un ISEE da 10.632,95 euro a 15.000 euro ha una tariffa di 4,50 euro per tutti i figli, tranne per il più grande che paga 3,60 euro. Parliamo, per una famiglia numerosa come la nostra, di un divario annuale rispetto ad altre città che arriva a superare i 2.000 euro. Anche se avremmo preferito scrivere una nota di ringraziamento, vi scriviamo per coerenza visto che avevamo già comunicato al nostro Comune che avremmo “sensibilizzato il territorio” in caso di mancata modifica/intervento sulle tariffe.

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Già nel giugno 2019 avevamo inviato, senza mai riceverne risposta, una e-mail all’indirizzo privato e istituzionale dell’allora Assessore alla Pubblica Istruzione Vittoria Sasso, dove esprimevamo il nostro disappunto sulla volontà del Comune di aumentare notevolmente la retta pasto senza che lo stesso tenesse conto di un’adeguata parametrazione ISEE e, soprattutto, senza porre “attenzione” alle famiglie in cui più figli avessero utilizzato il servizio di refezione scolastica. Nel 2021, ahinoi, con nostra grande sorpresa, la Giunta Municipale ha deliberato l’avviso pubblico per l’iscrizione al servizio di refezione con lo stesso identico format inizialmente proposto nel 2019 e per questo motivo, prima dell’inizio dell’anno scolastico abbiamo inviato – questa volta – una PEC al Sindaco Angarano, all’Assessore Bianco e al Dirigente dell’Area Socio-Culturale Salamino per chiedere una modifica della delibera.

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Il Dirigente Salamino ci ha subito risposto dicendo che “avrebbe sottoposto la questione all’Assessore competente e al Sindaco al fine di valutare l’adozione di eventuali provvedimenti in merito”; anche l’Assessore Bianco ci ha subito telefonato comunicandoci che avrebbe fatto in modo di “correggere” la disattenzione comunale ma, a tutt’oggi nulla è cambiato! Forse non ci rendiamo conto di quanto sconforto e sfiducia crei questo tipo di “pratica amministrativa” nei confronti delle famiglie. È notizia di questi giorni che l’Italia è la peggiore in Europa per natalità e che la nostra provincia è al primo posto per denatalità; in buona sostanza siamo gli ultimi degli ultimi! Se non fosse chiaro, basterebbe moltiplicare quella che è l’aspettativa di vita media con quelli che sono i nuovi nati in un anno, per comprendere che le nostre città sono destinate a dimezzarsi fra circa 80 anni se il trend negativo non viene interrotto. Avere dei figli non deve essere un limite ma un’opportunità.

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Chiediamo quindi il vostro coinvolgimento, il vostro impegno al fine di sviluppare delle politiche famigliari incentivanti, che non passano solo dal mero aspetto economico ma che creino un ambiente favorevole per le stesse. Con l’auspicio di un vostro intervento, in base al proprio ruolo di rappresentanza, vi auguriamo buon lavoro».

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martedì 15 Febbraio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 16:26)

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