Cronaca

​Chiusa Villa Santa Caterina, la risposta dei legali della struttura

La Redazione
Villa Santa Caterina
La secca replica dell'azienda che rispedisce al mittente ogni addebito
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In merito all’articolo intitolato “Quando la Casa di Riposo chiude all’improvviso”, a firma di Mario Schiralli, storico giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno che lo ha inviato anche a BisceglieLive.it che lo ha pubblicato lo scorso 8.4.2022, riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota a firma degli avvocati Avv. Savino Tatoli e Giuseppe Perrone che rappresentano la Planare – Soc. Coop. Soc. Onlus a r.l. in liquidazione, in persona della Liquidatrice pro tempore Dott.ssa Stefania De Gregorio, società gerente la R.S.S.A. “Villa Santa Caterina” sita in Bisceglie, nonché della Sanitas Immobiliare S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, società proprietaria del cespite ove insiste la struttura di che trattasi.

Gli avvocati scrivono «per contestare, recisamente, il contenuto dell’articolo giornalistico intitolato “Quando la Casa di Riposo chiude all’improvviso”. I fatti narrati dal sig. Mario Schiralli, invero, si rivelano frutto di pressapochismo e, a tacer d’altro, di mere congetture che rasentano la diffamazione.

Pressapochismo si evince, anzitutto, nell’assunto secondo cui gli utenti ospitati presso Villa Santa Caterina sarebbero stati “senza un congruo numero di giorni di preavviso […] invitati da un giorno all’altro a trovarsi un’altra sistemazione”. È, infatti, evidente l’errore marchiano in cui incorre l’estensore dell’articolo giornalistico in contestazione: a fronte delle dimissioni per giusta causa (e non di licenziamento) di tutti i soci lavoratori nonché dei dipendenti in forza alla cooperativa gerente la struttura residenziale a decorrere dal 31.3.2022, quale avrebbe dovuto essere il “congruo preavviso” per comunicare ai parenti degli ospiti la necessità di trasferire questi ultimi presso un’altra struttura residenziale?

In ogni caso, è bene rimarcare che la dott.ssa Stefania De Gregorio (si ritiene quantomeno opportuno attribuire un nome ed un cognome al soggetto destinatario delle disdicevoli illazioni contenute nell’articolo giornalistico) ha comunicato ai parenti la sola data del 31.3.2022 quale termine ultimo entro cui la struttura avrebbe potuto continuare ad erogare i servizi assistenziali, stante la mancanza di forza lavoro, e la conseguente imminente necessità di collocare, nel più breve tempo possibile, gli ospiti in altre strutture di accoglienza. Prova ne è che, sino al trasferimento degli ospiti presso altre strutture residenziali, la società nostra assistita, in persona della Responsabile di struttura dott.ssa De Gregorio, ha continuato a garantire agli anziani tutti i servizi socio assistenziali ex lege prescritti solo per il tramite del prezioso contributo reso da un gruppo di O.S.S. ex soci della cooperativa – sotto forma di volontariato – nonché da un gruppo di infermieri ed O.S.S. esterni.

La data del 31.3.2022, dunque, non è coincisa con il trasferimento degli ospiti, i quali, è bene rimarcarlo, sono stati trasferiti in momenti diversi (l’ultimo trasferimento è avvenuto in data 8 aprile u.s.). Pressapochismo si evince, altresì, nelle seguenti affermazioni: “al batticuore dei congiunti, quello di Santa Caterina, invece sembra insensibili”, “Come se non bastasse, qualche giorno fa arriva l’ultimatum. “O ve lo portate via entro due tre giorni o venite voi ad accudirlo” è la tassativa, lapidaria e sconcertante intimazione di quella che dicono sia la responsabile della struttura […] c’è chi ha giocato sulla pelle di venti vecchietti incuranti delle loro esigenze fisiche, psichiche e sanitarie”.

Ed invero – venuta meno, per le lungaggini burocratiche, la prospettata possibilità di trasferimento di tutti gli ospiti in una struttura accreditata – la dott.ssa De Gregorio ha provveduto alla identificazione di Strutture private esattamente come Villa S. Caterina (ove i parenti degli ospiti avrebbero potuto eventualmente presentare anche domanda di inserimento in convenzione) in grado di accogliere gli ospiti a costi “calmierati” rispetto allo standard assistenziale offerto da dette strutture ed in modo da garantire un tetto di spesa sostenibile per le famiglie degli ospiti. Non è un caso, infatti, che molti parenti – pur abituati ad una spesa media molto più contenuta di Villa Santa Caterina – hanno prescelto tali Strutture piuttosto che altre.

Dunque, a differenza di quanto infondatamente affermato nell’articolo giornalistico in parola, la dott.ssa De Gregorio è stata tutt’altro che indifferente alle esigenze degli ospiti, avendo personalmente organizzato il trasferimento degli stessi presso le strutture prescelte dai parenti, disposto tutte le attività preliminari al trasferimento nonché interloquito con le strutture per lo snellimento delle procedure di accoglienza. La dott.ssa De Gregorio, peraltro, ha provveduto personalmente alla integrazione della nuova retta di soggiorno di un ospite per il quale i servizi sociali comunali non hanno potuto immediatamente erogare i servizi pubblici assistenziali ed accompagnato presso le nuove Strutture residenziali gli ospiti che necessitavano di un maggiore supporto affettivo.

Ciò che, quindi, il sig. Mario Schiralli trascura incredibilmente è che l’unico interesse della società nostra assistita è stato (ed è) quello di garantire agli ospiti una continuità assistenziale che soddisfacesse al meglio le esigenze degli anziani al fine di arrecare a questi ultimi il minor nocumento psico fisico. L’articolo giornalistico a firma del sig. Mario Schiralli si appalesa quindi inveritiero e diffamatorio a fronte di quanto innanzi rappresentato e laddove argomenta in ordine “alla disdicevole indifferenza della proprietà di “Santa Caterina” forse impazienti di liberare la struttura da demolire per far posto ad un nuovo palazzo”.

Le ragioni sottese alla impossibilità di erogare i servizi assistenziali sono ricavabili aliunde e cioè nella oramai compromessa forza lavoro della Planare – Soc. Coop. Soc. Onlus a r.l. – piccola realtà che ha sgomitato a lungo in un mondo di grandi gruppi – e non certamente nella volontà “di liberare la struttura” da parte della Sanitas Immobiliare S.r.l., che ha, di contro, ospitato a titolo gratuito per lunghi mesi la cooperativa anche a tutela dell’attività espletata. È dunque evidente che l’articolo in contestazione – lungi dall’essere una legittima estrinsecazione del diritto di cronaca costituzionalmente garantito dall’art. 21 Cost. – è esclusivamente teso a ledere, per ragioni del tutto oscure ed incomprensibili, la reputazione, l’immagine e la professionalità della dott.ssa De Gregorio, della struttura da ella gestita e della Sanitas Immobiliare S.r.l., proprietaria dell’immobile nonché società appartenente alla famiglia Di Terlizzi, che, con attività pluridecennale, ha dato lustro e fornito servizi alla Città di Bisceglie.

Al riguardo, peraltro, non è soverchio rimarcare che l’art. 2 della legge n. 69/1963 (Ordinamento della professione di giornalista) recita testualmente: “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede. Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori”».

giovedì 14 Aprile 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 13:28)

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