«Mi rivolgo a tutti i produttori cerealicoli del nostro territorio. Con grande previsione elaborata già da fine aprile posso affermare che siamo ufficialmente entrati nella fase del collasso commerciale. Le produzioni di ciliegie hanno raggiunto un livello quantitativo molto alto ed il collo d’imbuto della Grande Distribuzione Organizzata è oramai troppo stretto per poter dare ancora spazio a lotti di piccola calibratura e a varietà non competitive, che non potrebbero sostenere il mercato dell’esportazione».
A lanciare l'ennesimo allarme rosso, non solo per il colore della ciliegia biscegliese, è l'assessore comunale Gianni Naglieri.
«Invito tutti i cerasicoltori – prosegue Naglieri – a dare priorità assoluta alla CILIEGIA FERROVIA di calibratura non inferiore alla 28. Questo, non risolverà definitivamente l’effetto dumping in corso, condizionato peraltro anche dalle cospicue produzioni nazionali ed internazionali, ma, servirà quantomeno ad avere una concentrazione omogenea del prodotto e a garantire un offerta più sostenibile. Chiunque deciderà di fare il contrario si accollerà un rischio e si ritroverà a breve con dei costi di raccolta e di lavorazione commerciale difficilmente compensabili da eque valorizzazioni del prodotto, ove ciò avvenga. Mi auguro anche che dopo questa campagna intervenga l’area tecnica associativa per porre fine a questo proliferare di varietà, difficilmente aggregabili».
a vignola impiegano giovani di famiglia e del vicinato, e anche qualche vecchina, per fare una cernita dei frutti più grossi intanto che si procede al confezionamento, strappando per questi ultimi un prezzo più alto e facendo venire l'acquolina ai compratori, che si fanno l'idea che chissa quali ciliegie ci sono a vignola!
riprendendo quanto detto sopra, è un modo di tenere impegnati i giovani, che contribuiscono così al bilancio famigliare
Scusa ma nn ho capito nulla di quello ke hai detto. Puoi semplificare grazie
Il consiglioè mirato alla massificazione della produzione e alla morte delle varietà colturali che costituisce un patrimonio di enorme valore a livello agricolo della produzione anche locale. La diversità delle varietà prodotte richiede iniziative politiche ed agricole sicuramente di valore e capacità di intervento che evidentemente questo Naglieri non è capace di esprimere. Le ciliegie ferrovia non risolvono il problema delle piccole produzioni familiari che dovrebbero invece essere tutelate con altri interventi di tutela del mercato e consumo consapevole difficili altrimenti da conservare come patrimonio di una agricoltura che oggi può ancora esprimere, l’identità del territorio attraverso produzioni di prodotti che rappresentano la ricchezza di offerte e produzioni ancora possibili
Basta solo vedere il commercio delle.ciliege che avviene na Bisceglie e da la si capisce tutto……..siamo arretrati almeno di 20anni.possiamo dettare noi i prezzi del mercato su tutta l'agricoltura ma non siamo capaci e continuiamo a.farci la.guerra dei poveri