Una necessaria premessa: il microcredito

Giuseppe Cannillo
Il Fondo Microcredito d'Impresa della Regione Puglia è lo strumento con cui si offre alle micro imprese un finanziamento dai 5.000 ai 25.000 € a tasso quasi zero
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Stiamo vivendo in un periodo storico di profondi cambiamenti strutturali dell’economia soprattutto nel sud Italia.

La Questione meridionale l'abbiamo conosciuta all'indomani dell'unità d'Italia, adesso gli ultimi anni di crisi, e non solo, regalano al Sud in generale ed alla Puglia in particolare una nuova, e preoccupante, Questione giovanile. Disoccupazione, giovani qualificati che non lavorano o emigrano, qualcuno invece che rimane e "ci prova" in un Mezzogiorno che la SVIMEZ dichiara a "rischio di desertificazione industriale".

Secondo i dati del MIUR, le quattro università pugliesi hanno laureato mediamente, negli ultimi 3 anni, 13.300 persone. Di contro, Unioncamere-Excelsior stima che l'assunzione media delle imprese che opera in Puglia è di 2.700 laureati annui!

Quindi da un lato c'è l'obiettivo europeo da raggiungere che ci vuole "più laureati" mentre dall'altro c'è un mercato del lavoro che non è in grado di assorbire neppure i laureati attuali, un problema strutturale non da poco.

Sul mercato del lavoro pugliese, ovviamente, non ci sono solo i laureati o i qualificati. La crisi ci porta a sommare, per il 2014, disoccupati, forze di lavoro potenziali, sottoccupati part-time e Cassa integrati e conta un totale di 650mila persone, o capitale umano che dir si voglia, che rimangono inutilizzate. Su questa cifra 44mila sono i laureati e di questi il 68% ha tra i 20 e i 34 anni.

Dalle pagine del network live spesso si è affrontato la questione della “fuga dei cervelli” pugliesi verso l’estero o il nord italia oppure della crisi delle nuove generazioni strette fra paradigmi comportamentali superati nella ricerca del lavoro e la diffidenza verso le nuove opportunità che derivano soprattutto dal web.

La soluzione è una ed una sola ovvero l’autoimprenditorialità. Fare impresa non è facile ma può trasformarsi in una grande opportunità.

Le tecnologie digitali, sempre più pervasive, ci obbligano a riconoscere la necessità di cambiare profondamente paradigmi sociali ed economici che si erano consolidati. Diventa così necessario, “pensare digitale”, agire nel digitale, tenendo conto dei cambiamenti prodotti e producibili nelle relazioni e negli scambi sociali ed economici. Il passaggio che stiamo vivendo, in cui si sdoganano le tecnologie digitali riconoscendo loro un’importanza che va oltre il semplice “efficientamento” dei processi e la riduzione dei costi delle attività, è un passaggio obbligato.

Tutti gli attori istituzionali ci invitano a superare definitivamente la cultura del posto fisso, del pezzo di carta, delle raccomandazioni, del “cercare lavoro”. La scuola ci ha insegnato per anni ad immagazzinare nozioni, ad essere permanentemente dipendenti da un’altra persona. La nostra società è basata sulla dipendenza: all’inizio ci sono i genitori, poi c’è l’insegnante e infine c’è il datore di lavoro. C’è sempre qualcuno che si prende cura di noi. Siamo dei perenni volatili che dal nido aspettano l’imbeccata. Per decenni si è sviluppato il concetto del lavoro inteso come un contratto tra due parti: c’è chi “magnanimamente” offre lavoro da una parte, e chi “sommessamente” lo accetta dall’altra. Quasi come se l’imprenditore fosse un semidio che dispensa lavoro ed a cui essergli a vita riconoscente.

Molto spesso ci si lamenta dell’impossibilità di accedere a finanziamenti come causa principale del proprio lassismo. Bhè non è proprio così… Ci sono molti strumenti di finanza agevolata e innumerevoli sfide ed opportunità grazie al web.

Questa sarà una rubrica da aggiornare mensilmente incentrata su due pilastri: i bandi di finanza agevolata da un lato (regione, Invitalia, Unione Europea, camere di commercio) e gli aspetti relativi alla “digitalizzazione dell’economia” e le opportunità del web che non vengono trattati dai consulenti di vecchia formazione, quali ad esempio gli aspetti fiscali dell’e-commerce o la normativa Iva intraUe o extraUe.

Questo mio primo intervento riguarda un bando poco pubblicizzato, di facilissima implementazione e in grado di finanziare velocemente le proprie idee, il bando MICROCREDITO.

Molti hanno già sentito parlare di microcredito e del premio Nobel per la Pace Mohammad Yunus, indiano, a cui è stato conferito il prestigioso riconoscimento per il suo impegno nel campo economico nel suo paese d’origine, che si è concretizzato nella fondazione di un importante istituto di credito che finanzia con piccoli prestiti chi non ha sufficienti garanzie per ottenere fondi e mutui dalle banche tradizionali.

Questo modello è stato esportato in Europa già dagli inizi degli anni ’90 – in Francia, Gran Bretagna e nel nord Europa il fenomeno è molto diffuso – e da qualche tempo, anche se in misura minore, in Italia.

Negli ultimi anni il microcredito sta diventando un punto serio di qualificazione del mondo economico e si basa sulla considerazione che l’economia non ruota solo intorno ai grandi gruppi ma su tanti piccoli “arcipelaghi imprenditoriali” che vanno sostenuti ed aiutati.

Nella mia esperienza professionale sto verificando giornalmente che il principale problema per le microimprese nell’attuale scenario di contrazione economica è il cosiddetto “Credit Crunch”.

L’annoso problema dell’accesso al credito sempre più difficile per le imprese è sostenuto, in Puglia, da settembre del 2014, da due bandi il “Tranched Cover” che serve per aumentare la dotazione di credito da destinare alle piccole e medie imprese, con particolare riferimento a quelli che operano nel campo dell’innovazione, ed a permettere migliori condizioni di mercato cioè tassi più ridotti, e l’avviso “Microcredito” con il quale vengono raggiunte le piccole e micro imprese non bancabili ed anche i professionisti, uno strumento attraverso cui la Regione Puglia concede un prestito a tasso quasi zero, in tempi rapidi e senza bisogno di garanzie, alle microimprese pugliesi che non riescono ad ottenere un finanziamento.

La regione Puglia ha rifinanziato ultimamente con 42 milioni di Euro il progetto “Microcredito”, strumento che coniuga “finanza ed etica”, pubblicato sul BURP 134 del 25/09/14. Una opportunità definita dal presidente Vendola come “una misura che ha la forza di capovolgere concretamente un destino avverso”.

Il Fondo Microcredito d’Impresa della regione Puglia è lo strumento con cui la regione Puglia offre alla micro imprese non bancabili un finanziamento dai 5.000 ai 25.000 € da spendere entro sei mesi dalla data di erogazione, mediante Puglia Sviluppo Spa, per la realizzazione di nuovi investimenti (opere murarie ed assimilate; macchinari, impianti ed attrezzature varie; programmi informatici) o per le spese di gestione.

Per richiedere un finanziamento, una impresa al momento della presentazione della domanda deve:

* Aver emesso la prima fattura almeno 6 mesi prima della domanda preliminare di finanziamento;

* Aver meno di 10 addetti e non essere partecipata per la maggioranza da l capitale di altre imprese;

* Essere ditta individuale, società cooperativa con meno di 10 soci, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, associazione tra professionisti, società a responsabilità limitata semplificata.

* Essere non bancabile ovvero aver rispettato quindi negli ultimi mesi pi seguenti requisiti:

1. Non aver avuto liquidità superiore a 50.000€;

2. Non essere stata proprietaria di immobili e macchinari per un valore superiore a 200000 €;

3. Non avere un fatturato superiore a 120.000 €;

4. Non aver beneficiato di finanziamento per un importo superiore a 30.000€.

Il fondo finanzia imprese, con sede operativa in Puglia, ad esclusione di quelle operanti nei seguenti settori:

1. Pesca, agricoltura e zootecnia;

2. Fornitura e produzione di energia;

3. Attività finanziarie, assicurative ed immobiliari; attività di noleggio e leasing operativo; attività riguardanti lotterie, le scommesse, e le case da gioco; attività di organizzazioni associative; attività commerciali e di intermediazione.

La particolarità di questa forma di finanziamento è che non sono garanzie reali, patrimoniali e finanziarie, fatta eccezione per le società cooperative a responsabilità limitata, per le società a responsabilità limitata e per le associazioni professionali.

Il richiedente il finanziamento deve individuare, nell’ambito dei gruppi sociali da lui frequentati una persona che sia disposta a garantire moralmente per lui; una garanzia che non costituisce responsabilità patrimoniale del garante rispetto al buon esito dell’iniziativa.

Richiedere il finanziamento è semplicissimo: è sufficiente collegarsi al sito www.sistema.puglia.it/microcredito e compilare on line la domanda preliminare che descrive se la domanda viene considerata idonea, PugliaSviluppo contatta il richiedente per un colloquio di tutoraggio presso Puglia Sviluppo che ha la finalità di valutare la fattibilità del progetto rispetto alle competenze maturate dall’impresa ed alle prospettive di mercato e di assistere i proponenti nella definizione del programma di investimenti e di spesa al fine di pervenire alla definitiva istanza di finanziamento.

Segue l’istruttoria: se la domanda è finanziabile, il prestito viene concesso in circa 60 giorni. Le aziende beneficiarie del finanziamento vengono convocate, oltre che per la sottoscrizione del contratto, anche partecipare ad una sessione di assistenza tecnica finalizzata ad illustrare le modalità di realizzazione e rendicontazione delle spese finanziate e di rimborso del finanziamento.

Ora la palla passa a voi… alla vostra creatività, alla volontà di mettersi in gioco superando le proprie zone di confort e aprirsi alle opportunità che la regione Puglia in particolare e le forme di finanziamento in generale da un lato e le potenzialità delle nuove tecnologie dall’altro offrono. Coraggio!!

venerdì 6 Febbraio 2015

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