Le idee

Bando regionale eco-musei, le associazioni biscegliesi puntano sull’area Pantano-Ripalta

foto di Le grotte di Ripalta
Le grotte di Ripalta
La proposta di Legambiente, Fidapa, La Città Possibile, Nucleo  Guardia Ambientale, Pro Loco e Rotary
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«All’esito dell’iter di candidatura per l’istituzione di una rete di ecomusei da parte della città di Bisceglie unitamente ad altri comuni della provincia Bat e Nord Barese  ai sensi della Legge Regionale 15/2011 il circolo Legambiente di Bisceglie, e le associazioni FIDAPA, La Città Possibile, Nucleo  Guardia Ambientale, Pro Loco e Rotary, intendono candidare nell’ambito della mappa di comunità volta a valorizzare e tutelare taluni ambiti territoriali, alcune delle aree di maggior pregio che vantiamo sul nostro territorio».

E’ quanto si legge nella nota diffusa dalle stesse associazioni.

«Attraverso la istituzione di un eco-museo la Regione Puglia -prosegue il documento -, di concerto con le comunità locali, le parti sociali e gli enti locali e di ricerca riconosce, promuove e disciplina gli ecomusei medesimi  allo scopo di recuperare, testimoniare, valorizzare e accompagnare nel loro sviluppo la memoria storica, la vita, le figure e i fatti, la cultura materiale, immateriale, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività e il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio e del territorio regionale, nella prospettiva di orientare lo sviluppo futuro del territorio in una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dei soggetti pubblici e privati e dell’intera comunità locale.

Con tale finalità , le associazioni su indicate indicano  per il territorio di Bisceglie  l’area Pantano-Ripalta, chiedendo all’amministrazione comunale l’inserimento della stessa nell’ambizioso progetto. Le bellezze floro-faunistiche della zona, con i lentischi, i melograni selvatici, i cespugli spontanei di more e rose, le orchidee selvatiche e, più in generale la paleo-flora, rendono unica e invidiabile una zona che, attraverso tortuosi sentieri, posta e costeggia un mare splendido, già candidato ad Area Marina Protetta.

Le stradine, i viottoli, spesso delimitati da muretti a secco ancora in ottimo stato e, in alcuni tratti alti oltre due metri (a guisa di protezione delle coltivazioni), portano a dimore storiche e ville costruite come fortilizi o in stile neoclassico o liberty. Palmenti e parchi interni sono riportati nelle guide di Italia Nostra e vedono l’insistere, a dispetto del tempo, chiesette ancora consacrate e aperte al culto (villa Consiglio) in cui, al tempo, vi si recavano i marinai provenienti dal porto (di origine arcaica) del Pantano, per celebrare le ricorrenze religiose.

Ulteriore rilievo rinviene dai capitelli e dei bassorilievi che si incontrano a testimonianza di un vissuto intenso della zona Pantano Ripalta e delle scoperte neolitiche a ridosso dell’ex fabbrica di mattoni Mastrogiacomo con il rinvenimento di frammenti che testimoniano prolifica vita commerciale di olio e vino.

Spostandoci sul mare poi, non si può non meravigliarsi davanti alle innumerevoli grotte di Ripalta (alcune sommerse e meta di esplorazioni subacquee) e a spiagge di ciottoli e lastroni  rocciosi naturali che invitano a respirare a pieni polmoni il profumo del mare che i venti portano a terra.

Una zona, attualmente con un vissuto agricolo e di antichi mestieri  che candidiamo, invidiabile e di pregio che rappresenta non solo il più grande polmone verde della città ma anche la più ampia opportunità di sviluppo turistico che poche altre città hanno e, sicuramente l’unica per tipologia e siti, negli ecomusei del circondario.

Non vogliamo dilungarci, perchè tanto ancora si potrebbe dire, anche se basta quello che abbiamo scritto per fare in modo che si consideri Pantano-Ripalta un’opportunità per il futuro della città e un’occasione perchè sia inserita negli ecomusei della Regione Puglia».

sabato 26 Novembre 2022

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