Cronaca

Gli operatori socio-sanitari del Covid Hospital di Bisceglie vanno premiati, non licenziati

La Redazione
Ospedale di Bisceglie
Medici, coordinatori e operatori sanitari scrivono a Emiliano e Delle Donne
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«Come ben noto il P.O. di Bisceglie è Covid Hospital già dalla prima ondata. Il personale tutto in particolar modo di Malattie infettive ha dovuto riorganizzarsi per affrontare un nemico sconosciuto con tutte le difficoltà del caso, carenza di presidi, di personale, presidi a volte inadatti. In particolar modo vogliamo far conoscere la storia di chi è stato reclutato per questa emergenza (e pochi hanno accettato su tante chiamate.) Gli operatori socio sanitari che sin da marzo sono impegnati in questa emergenza oggi vivono nell’incertezza e nella beffa di essere stati usati come se fosse una situazione normale e a fine gennaio buttati fuori».

E’ il drammatico appello al Presidente della Regione Michele Emiliano ed al Direttore generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne, lanciato da infermieri, coordinatori e dirigenti medici del Reperto di Malattie Infettive del Covid Hospital di Bisceglie.

«Si tratta – scrivono – di dipendenti che da marzo a tutt’oggi nonostante questa spada di Damocle sulla testa sono ogni giorno presenti a prestare servizio con elevato senso di responsabilità e turni senza riposi. Ci sembra alquanto assurdo che secondo i vertici responsabili a cui spetta la scelta e la decisione, questa situazione sia del tutto “normale” e si possa agire come se fosse tutto normale. Probabilmente perché non hanno idea di cosa significa esporsi a un rischio biologico, rimanere ore ed ore senza riuscire a respirare liberamente, o bere o andare in bagno e solo e solo per grande senso di responsabilità e di collaborazione, sostenere turni al limite dell’umano. E’ impensabile che non si tenga conto di questo. La meritocrazia è sempre un lusso che rimane su quattro fogli crocettati anziché sul campo e nella concretezza di tutti i giorni in un momento particolare come questo».

«Hanno sempre dimostrato – prosegue la nota – alte doti umane, si sono prodigati in maniera impeccabile sempre con alto senso di responsabilità. La loro presenza ha dato lustro all’assistenza espletata al paziente. Le carenze e lacune presenti in questa emergenza sono state sopperite egregiamente da tutti loro che instancabilmente si sottopongono anche a doppi turni non mancando mai di supporto valido. Nel ricordare che la buona sanità non è legata solo alla capacità professionale o attrezzature all’avanguardia ma anche all’umanità del personale e alla certezza del paziente, in modo particolare il paziente covid, di essere ascoltato. Si rivolge questo encomio affinché ci sia verso dipendenti meritocratici il giusto riconoscimento, confermando la continuità lavorativa degli stessi.

sabato 12 Dicembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 7:30)

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VINCENZO BEVILACQUA
VINCENZO BEVILACQUA
3 anni fa

NOI OPERATORI SANITARI DEL PTA (PRESIDIO TERRITORIALE D'ASSISTENZA) DI SAN MARCO IN LAMIS (FG) NON SIAMO STATI PREMIATI MA LICENZIATI PERCHE' E' SCADUTO IL NOSTRO CONTRATTO CON OPERATORI ANCORA MALATI DI COVID 19 E'MANDATI A CASA.

Leonarda Corsini
Leonarda Corsini
3 anni fa

Nn è possibile ricambiare in questo modo questi arditi oss che hanno risposto alla chiamata.Hanno fatto il loro dovere accudendo i ns cari considerandoli nonni, padri e fratelli.Avevano le lacrime agli occhi ma nn potevano asciugarsele.
All inizio li abbiamo osannati, lodatii e come dice MANZONI – prima sugli altari e poi nella polvere-ai posteri l ardua sentenza. Nn possiamo aspettare i posteri- nel frattempo le istituzioni metteranno 150 famiglie in mezzo alla strada. Questa pandemia nn finisce qua teniamoci questi oss che hanno fatto la gavetta.

Leonarda corsini
Leonarda corsini
3 anni fa

Il mio commento nn è stato pubblicato perché