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Mohammed, dal Gambia al Mat di Terlizzi a tempo di reggae: «Amo l’Italia e voglio restarci». Foto

Gianpaolo Altamura
Gianpaolo Altamura
Mohammed Barry
18 anni, ha lasciato il suo paese nel 2014 e dopo una lunga odissea è arrivato in Puglia, dove è ospite della Comunità Oasi 2 di Bisceglie. Sogna di diventare un musicista e giorni fa ha inciso alcuni pezzi presso il Mat
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Dal Gambia al Mat di Terlizzi, passando per l'Oasi 2 di Bisceglie: così si potrebbe riassumere – molto in sintesi – la storia di Mohammed Barry. 18 anni, il giovane è alloggiato temporaneamente nella Comunità di accoglienza di Bisceglie, dove è arrivato dopo una vera e propria odissea, come si suol dire in questi casi. Il suo sogno è quello di fare il musicista reggae, e grazie alla sala di incisione del Laboratorio Urbano ha potuto incidere alcuni brani – originali – di sua creazione.

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TerlizziLive ha raccolto la sua rocambolesca storia in esclusiva. Mohammed ha lasciato il suo paese natale nel 2014, quand'era ancora adolescente, per cercare un futuro dignitoso altrove. Figlio unico – il padre è morto a seguito di una malattia, mentre la madre vive ancora in Gambia –, prima di arrivare in Italia è stato qualche settimana in Senegal da suo zio, cui è molto affezionato, poi in Mali, dove ha lavorato come lavapiatti in un autogrill, e in Burkina Faso, e poi ancora in Nigeria per quattro mesi.

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Non appena è riuscito a mettere insieme il denaro necessario per affrontare il grande viaggio, si è trasferito in Libia, dove è rimasto per dieci mesi prima di poter partire per l’Italia. Giunto da noi in qualità di “minore non accompagnato”, è stato prima accolto in una comunità per minori, poi, una volta raggiunta la maggiore età, è stato integrato nell'ambito del progetto Sprar (sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), gestito a Bisceglie dalla Comunità Oasi 2.

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Anche se a tratti drammatica, se fosse un film la storia di Mohammed avrebbe sicuramente un sottofondo reggae: la passione per questo specifico genere musicale gli è stata trasmessa dal nonno, con cui ha trascorso gran parte della sua infanzia. Per questo motivo sin da bambino il ragazzo nutre l'ambizione di diventare un cantautore, che cerca di realizzare con tenacia e impegno, anche grazie all’aiuto dei suoi amici italiani. 

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Nel 2015, infatti, è riuscito a registrare il suo primo pezzo in uno studio di registrazione a Bari. La Comunità Oasi 2 ha creduto in lui sin dal primo momento, mettendolo in contatto con il Collettivo Zebù, che alcuni giorni fa gli ha dato la possibilità di utilizzare gratuitamente la sala prove attiva presso il Mat Laboratorio Urbano di Terlizzi. Così Mohamed ha potuto registrare altri pezzi originali, e in maniera professionale.

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Oltre alla musica, comunque, la speranza di Mohammed è di restare in Italia, dove si trova bene, e ora che ha un permesso di soggiorno ha ancora più fiducia nel futuro. Il suo obiettivo, nel breve periodo, è imparare a sufficienza la lingua in modo da ottenere un lavoro dignitoso, che gli consenta – perché no? – di continuare a coltivare la sua passione per la musica. In bocca al lupo, Mohammed!

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martedì 7 Marzo 2017

(modifica il 30 Luglio 2022, 8:04)

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