RICORDARE PER NON DIMENTICARE …

Ilaria Tesse
Secondo appuntamento con le storie raccontate direttamente dai nonnini di Villa Santa Caterina
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“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”… Per citare un pensiero di Gabriel Garcia Marquez e per noi a Villa Santa Caterina “ricordare” continua a essere un sport praticato con frequenza e costanza, perché come tutti gli sport fa bene al corpo e alla mente!

I nostri ospiti si cimentano nell’arte del ricordo per elaborare con noi storie passate e far emergere eventi che per noi giovani all’ascolto, diventano sempre spunto per molteplici riflessioni.

La seconda guerra mondiale e il dopoguerra  sono momenti che hanno segnato profondamente i nostri ospiti perché  fanno riferimento a ricordi legati alla loro giovinezza. Spesso parlano della difficoltà del periodo della guerra e quanto entusiasmante poi sia stato il momento della ripresa, il “boom economico”, avvenuto qualche anno dopo.

E’ Graziano a raccontare senza sosta e con gli occhi pieni di emozione i suoi ricordi legati al periodo della guerra, che sembrano incollati con la “vinavil” al suo cuore.

Il pane, quello che oggi i dietologi ci dicono di eliminare dalla dieta alimentare per dimagrire, in quel periodo era l’unico pasto possibile e bisognava ritirarlo con una tessera perché non era disponibile tutti i giorni. Continua poi a raccontare delle luci che venivano spente a una certa ora lasciando la città buia per evitare di essere visibili e per sfuggire ai bombardamenti. Diventa toccante il suo racconto quando parla della mancanza dei mezzi di trasporto e dei tempi lunghi e rallentati per spostarsi da un luogo all’altro e di come la vita fosse legata a un filo sottile, per esempio ci racconta di quando si aspettava l’arrivo del dottore e spesso un suo ritardo poteva condizionare la vita di un malato. Oggi tutto questo per noi risulta impensabile…

Poi arriva qualche anno dopo il boom economico e Graziano ci spiega come tutto cambia, il benessere economico porta dei cambiamenti radicali nella vita di tutti. Il sistema economico inizia a marciare a pieno regime, la gente è rinfrancata dall'incremento dell'occupazione e dei consumi. Sembravano lontani gli anni bui del dopoguerra, quando il paese era ridotto in brandelli. È pur vero che tanti erano ancora i problemi da affrontare, fra cui la carenza di servizi pubblici, di scuole, di ospedali e di altre infrastrutture civili. Ma in complesso prevaleva un clima di ottimismo.

Mentre racconta l’ospite di Villa Santa  Caterina mi viene spontaneo commentare  e dirgli  che oggi anche se noi giovani non conosciamo, almeno per il momento, la  guerra fatta di bombe e privazioni primordiali, di contro abbiamo difficoltà nella vita, nel lavoro e nel crearci una famiglia, e lui mi spiega con la saggezza dei suoi anni che “oggi è oro” perché tutto sommato abbiamo la libertà di informarci con internet,  migliori condizioni -igienico sanitarie che per noi sono scontate, ma in realtà sono state una lenta conquista e per molto tempo non accessibile a tutti,  poi aggiunge facendomi commuovere : “ prima non esistevano case di riposo, strutture per ospitare anziani, ora tutto è più organizzato e c’è un posto per tutti in questo mondo”

Che dire grazie al nostro ospite per questa bella “lezione di vita”!

 

venerdì 17 Giugno 2016

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