L'approfondimento

I dati sulla raccolta differenziata nella Bat, diamo la parola ai numeri

Antonio Rana
foto di Errato conferimento dei rifiuti
Errato conferimento dei rifiuti
L'analisi del dossier di Legambiente 2022
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Quali sono i comuni più ricicloni della Bat? A quanto ammonta la percentuale di raccolta differenziata di ciascuna città? Bisceglie che posto occupa nella graduatoria? Dopo che negli ultimi giorni si è accesa l’ultima accesa diatriba sull’argomento, anche quest’anno torniamo a rispondere a queste domande e a far parlare i numeri grazie all’edizione 2022 di Legambiente sui “Comuni ricicloni”.

Per quanto riguarda parametri e modalità di raccolta ed elaborazione dei dati riportati da Legambiente non è cambiato nulla. Come pubblicato nelle due ultime edizioni del report (2021 e 2022), la raccolta dei dati avviene attraverso l’Osservatorio Regionale dei Rifiuti e pertanto vengono presi in considerazione i dati comunicati direttamente dai Comuni. I Comuni, infatti, hanno l’obbligo di inserire i dati sul portale entro e non oltre il giorno 15 del mese successivo al mese di riferimento, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 27 marzo 2018, n. 8. La mancata trasmissione e/o il ritardo nella comunicazione dei dati mensili sul portale, superiore a trenta giorni, causa la non ammissibilità ai finanziamenti previsti e finanziati in materia di gestione rifiuti, con risorse gestite dall’AGER come da Determinazione dirigenziale n. 81 del 10 marzo 2020. Inoltre, ai sensi del comma 3, art. 8 della legge regionale 27 marzo 2018, n. 8, potranno essere esclusi dalla partecipazione alle procedure per l’assegnazione di contributi per la rimozione di rifiuti, per operazioni di bonifica e per interventi finanziati con risorse gestite dalla Sezione regionale ciclo rifiuti e bonifiche. I dati di raccolta differenziata sono calcolati a partire da Agosto 2016 sulla base di quanto previsto da: Decreto Ministeriale del 26 maggio 2016 che definisce le “Linee guida relative al calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e assimilati”; Legge regionale n. 20/2016 che ha sostituito l’Allegato 2 – Comunicazione annuale produzione rifiuti e raccolta differenziata – alla Legge Regionale 24/2012 e ss.mm.ii; Deliberazione della Giunta Regionale n. 1548 del 11/10/2016 al Servizio Ciclo Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia e pubblicati sul suo Portale Ambientale. L’elaborazione dei dati si articola in tre fasi: raccolta e verifica dei dati; elaborazione ed incrocio dei dati, con eventuale verifica e chiarimenti direttamente con i Comuni; definizione delle classifiche. L’unica cosa che cambia è nella valutazione dei Comuni Ricicloni, perché la soglia del 65% di raccolta differenziata rappresenta la linea di sbarramento che consente ai Comuni di poter essere valutati e non più il premio in sé.

Per quanto riguarda l’analisi temporale, dunque, basandosi sui dati estrapolati dall’ultimo report e da quelli precedenti è quindi possibile descrivere come nell’arco degli ultimi cinque anni si è sviluppata la percentuale di raccolta differenziata nei dieci comuni che compongono la sesta provincia. Va naturalmente precisato che tale dato risente delle dimensioni della città (numero abitanti), dell’appartenenza al proprio specifico ambito territoriale operativo e di altre variabili che compongono la percentuale complessiva. Di base, va sottolineato che il tasso di raccolta differenziata è calcolato come rapporto percentualizzato fra raccolta differenziata e totale di rifiuti solidi urbani prodotti. Per ogni altro approfondimento è possibile consultare il sito di Legambiente https://ricicloni.it/.

Dai dati a disposizione è possibile osservare che nel 2021 in Puglia la percentuale di raccolta differenziata è del 56,5%. Rispetto al 2020 si registra un aumento del 3,3%. Nei primi mesi del 2022 questa percentuale sale al 60,04%. Il dato resta ancora inferiore alla media nazionale (oltre il 65%) il che dimostra che nella nostra regione la cultura della raccolta differenziata si sta diffondendo lentamente.

Nel 2021, per quanto riguarda la sesta provincia i comuni più ricicloni sono Trani, Minervino Murge, Barletta e Bisceglie. Fra il 2020 ed il 2021 il risultato di Trani consente di essere il capoluogo di provincia più riciclone della Puglia. Ciò grazie al fatto che a Trani la raccolta differenziata è partita a fine 2020. L’incremento percentuale nell’ultimo biennio è dunque del 110,7%. In tutti gli altri casi si rileva un calo generale delle percentuali di raccolta differenziata. Solo Bisceglie e Trinitapoli vedono stabilizzare le proprie quote. Lo scenario di decremento di tali percentuali si amplia anche se si considerano i comuni limitrofi alla nostra città, visti i risultati di Ruvo, Molfetta e Terlizzi.

Nel 2021 la graduatoria dei comuni più ricicloni della Bat si trasforma. Trani sale al primo posto, seguita nell’ordine da Minervino Murge, Barletta e Bisceglie. La nostra città scende così dal terzo al quarto posto.

 

LA PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLA BAT E NEI COMUNI LIMITROFI A BISCEGLIE – DAL 2017 AL 2021 (%)

 

Graduatoria var. %
2020 2021 Anni / Comuni 2017 2018 2019 2020 2021 2021/2020
10 1 Trani 20,3 21,6 25,8 36,3 76,5 110,7
1 2 Minervino Murge 13,6 17,6 47,3 74,4 72,2 -3,0
2 3 Barletta 68,1 70,6 70,1 70,9 69,3 -2,3
3 4 Bisceglie 62,1 65,0 62,0 67,5 67,8 0,4
4 5 Canosa di Puglia 65,0 65,0 63,4 65,9 61,4 -6,8
6 6 Andria 65,0 58,8 58,7 60,4 60,0 -0,7
5 7 S. Ferdinando di Puglia 54,5 46,9 52,8 61,3 59,9 -2,3
7 8 Spinazzola 56,2 57,6 55,5 57,4 55,4 -3,5
8 9 Trinitapoli n.d. 40,4 43,8 47,1 49,4 4,9
9 10 Margherita di Savoia 33,0 32,6 43,0 38,8 n.d.
  Altri comuni limitrofi
Corato 77,1 76,4 74,7 75,8 n.d.
Molfetta 68,7 70,8 70,2 71,0 69,8 -1,7
Ruvo di Puglia 75,1 74,9 74,6 73,7 72,1 -2,2
Terlizzi 74,2 71,6 70,4 70,4 67,0 -4,8

 

Fonte: elaborazione dati di fonte Legambiente – Comuni Ricicloni

 

lunedì 5 Dicembre 2022

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cosimo
cosimo
1 anno fa

Su 14 comuni elencati ben 9 hanno peggiorato. C’è da chiedersi, forse perchè la Tari dal 2017 a tutt’oggi è aumentata di oltre il 50% ed il cittadino, nonostante il lavoro fatto in casa per differenziare, si è visto preso per i fondelli. Anzi meglio dire si è visto le mani altrui comunali nelle proprie tasche?