alcune riflessioni

Incidente mortale sull’Andria-Trani: ieri come 33 anni fa

Michele Lorusso
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Incidente
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Nonostante le promesse di individuare nuove risorse per allargare tutta la provinciale, a oggi, purtroppo, nulla è stato fatto
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Era il gennaio di 33 anni fa quando, sulla provinciale Andria-Trani, a seguito dell’incidente tra una Lancia Thema e una Alfa 164, persero la vita 8 giovani.

È questo il ricordo che affiora alla mente dopo la notizia della strage di ieri avvenuta nello stesso tratto stradale e nello stesso periodo dell’anno.

A distanza di più di tre decenni la storia si ripete e Andria torna alla ribalta nazionale con una notizia che rappresenta una ferita, l’ennesima, per tutta la comunità.

La provinciale che collega le due città co-capoluogo di provincia già nelle scorse settimane era stata oggetto di polemica per gli incidenti, anche mortali, avvenuti sulle rotatorie e, a seguito dei quali, si è provveduto con degli interventi per la messa in sicurezza dei luoghi dove si sono verificati.

Carenza di illuminazione pubblica, uscite stradali delle aziende presenti direttamente sulla provinciale e careggiate ristrette sono le problematiche su cui negli anni non si è intervenuti nemmeno con i lavori di ampliamento che hanno interessato soltanto una parte della strada. Ciò, lo ricordiamo, fu dovuto alla esiguità delle risorse a disposizione che non consentirono sia la demolizione e la ricostruzione del cavalcavia autostradale che l’esproprio dei terreni necessari per l’allargamento delle careggiate.

Nonostante le promesse di individuare nuove risorse per allargare tutta la provinciale, a oggi, purtroppo, nulla è stato fatto. Il tutto a discapito della sicurezza degli automobilisti che percorrono quotidianamente quel tratto e che continua a essere teatro di incidenti.

L’auspicio è che dopo la notizia della morte dei due giovani andriesi le istituzioni si attivino con interventi per mettere in sicurezza il tratto.

La Sindaca di Andria, Giovanna Bruno, è intervenuta su quanto accaduto sui social: «Ci sono giorni in cui è più difficile, più complesso, essere la prima cittadina. Ci sono giorni in cui è impossibile essere un genitore, perché ti raggiungono notizie che vorresti mai avere e sconvolgono l’apparente tranquillità di una domenica mattina.

Notizie di morte, di giovani vite stroncate all’alba da lamiere, vetri e asfalto. Notizie di vite appese a un filo per cui non ci resta che pregare e sperare. Famiglie trafitte al cuore. Una tragedia che colpisce tutta la città, perché sono i nostri figli. Proviamo davvero a fare silenzio. La gogna mediatica, la ricerca dei nomi, la fame di notizie è altro massacrante dolore».

Alle famiglie delle persone decedute e di chi lotta per la vita giunga la vicinanza di tutta la nostra redazione.

lunedì 9 Gennaio 2023

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