Riceviamo e pubblichiamo un interessante riflessione a firma dell’Arch. Bartolo Di Pierro: «Credo sia necessario – scrive – dare voce al un architetto-cittadino perché si porti a conoscenza della opinione pubblica il limite dei mancati momenti partecipativi della cittadinanza, previsti per legge, alla fase redazionale del progetto del Pug. Io credo che sia un fatto che nuoce alla visione più ampiamente democratica che caratterizza l’urbanistica contemporanea e meriti rilievo».
Eccone il contenuto integrale:
«Il Piano Urbanistico Generale, approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 12 gennaio, presenta a mio avviso, profili di illegittimita’ perché non ha adempiuto all’art. 2 della Legge Urbanistica Regionale che impone l’obbligo, di principio, della ricerca della “più ampia partecipazione” sulle scelte di pianificazione.
Prima di affrontare il tema della misurazione della ampiezza in termini partecipativi, chiarirei cosa si intende per “partecipazione”.
Lasciatemelo dire in maniera poetica: la partecipazione è la misura dell’amore che una classe di governanti e di normatori manifesta nei confronti del popolo governato. La partecipazione e’ la ricerca continua ed incessante della opinione e del confronto di una classe politica con la propria comunità, nelle sue forme aggregate, per comprenderne profondamente lo spirito ed i bisogni presenti in modo che la norma che si andrà a deliberare le calzi a pennello, in modo che nasca direttamente dai cittadini e in modo che i cittadini la sentano propria perché, decisionalmente, tutti coinvolti.
La legge urbanistica pugliese é inequivocabile nell’indicare la via della partecipazione come uno dei principi fondanti la norma stessa.
La legge vuole che le Amministrazioni locali e i progettisti degli strumenti urbanistici cerchino febbrilmente la partecipazione della cittadinanza nella maniera “piu’ ampia” possibile cioè nella maniera “massima” cioè che oltre non si puo’, in modo che tutti, proprio tutti, attraverso pubblici incontri, riunioni e dibattiti possano far sentire la propria voce, qualificata o non. Le amministrazioni che si mostrino frenate nella via della partecipazione e che non le tentino tutte per coinvolgere preliminarmente piu’ cittadini possibili sono fuori legge.
Chiediamoci: quanto è stato “ampio”, proponente e coinvolgente il comune di Bisceglie nel ricercare il colloquio con tutta la cittadinanza nelle fasi antecedenti l’atto di adozione del PUG?
Una prima stima la potrete rilevare voi stessi nelle directory documentali che il comune ha pubblicato sul proprio sito sotto l’icona PUG.
A fronte di decine e decine di files, e Gigabyte di contenuti, di analisi del territorio e della cittadinanza biscegliese, radiografata specialisticamente da ogni punto di vista, i file di documentazione dei momenti partecipativi sono solo due: un jpg, cioè una foto, di una locandina di uno solo dei due incontri-forum tenuti nel teatro Garibaldi nel lontano 2008 e 2009 (ben quindici anni fa) ed un file in cui compare un indirizzo di Facebook su cui nessuno pubblica più un post da almeno 7 anni.
Non un documento, recente o meno, di un incontro con gli abitanti dei quartieri cittadini, con le categorie professionali, con le comunità parrocchiali, con le libere associazioni, con i sindacati, con le associazioni dei commercianti o degli artigiani, con gli intellettuali, con gli artisti, con le comunità scolastiche, con gli imprenditori, con gli albergatori, con i ristoratori, con i giovani.
Nulla risulta!
Non e’ tutto qui. Anche dei due forum del 2008-2009 non c’e’ traccia di un verbale, di una raccolta degli interventi e di una relazione di come siano stati trasformati o meno in soluzioni progettuali.
Idem dicasi per il sito Facebook che pure ha visto post illuminanti di Gianfrancesco Todisco e di altri intellettuali. Nessun resoconto, nessun riscontro, nessun cenno in nessuna relazione progettuale.
Che questa sia definibile una ricerca della “più ampia partecipazione” non lo direi. A me sembra più un fare striminzito e forzoso, un mero adempimento non sentito, per non dire altro.
Il PUG, allora, prima di essere “osservato” nel merito, sia contestato nel metodo.
Un metodo vecchio e superato che ha visto trionfare, nelle chiuse stanze del Palazzo, lo stringente abbraccio tra tecnocrazia accademica, tecnicismo burocratico e oligarchia politica che ha partorito una soluzione di futuro che ci è estranea, che non ci appartiene perché frutto di un loro esclusivo punto di vista, orfano di un minimo tentativo di condivisione dialettica con la città
Trovo che l’adozione del Pug di giorni fa segni il più basso livello di democrazia mai toccato in città. L’ambito valore della democrazia partecipativa è stato calpestato ignobilmente.
Lo strumento urbanistico che ne è venuto fuori è il risultato di un metodo scientifico riduzionista autorefenziale che non ha parlato a noi e al nostro cuore .
Concludo con un episodio.
Nel primo forum sul PUG del 2008 il primo relatore, nel presentare la prima sequenza di diapositive su Bisceglie, ricercando una analogia letteraria si confuse, citando L’uomo senza qualità di Musil invece de l’Ulisse di Joyce.
Fu un semplice lapsus come ne capitano a tutti.
Oggi, a distanza di quindici anni, ripenso a quell’episodio e lo trovo profetico. In quell’errore ordinario si preannunciava un qualcosa “senza qualità” che si sarebbe attuato in seguito. Si profetizzava il nostro adottato PUG. La sua mancanza di qualità è la sua mancanza di un’anima. Gli manca la nostra anima che non ha mai cercato».
COMPLIMENTI PER IL COMMENTO ESPOSTO DALL’ARCH DI PIERRO. NEL PENSARE A MALE CHE SPESSO CI SI AZZECCA, AGGIUNGO CHE POTREBBE ANCHE RIVELARSI UN RECUPERO DI DENARO PER COLORO I QUALI , PUR AVENDO RICEVUTO AUTORIZZAZIONI A COSTRUIRE, NON POTRANNO REALIZZARE I PROGETTI, CONSIDERATO,TRA L’ALTRO, CHE IL SETTORE EDILE NON HA BUONE PROSPETTIVE PER IL FUTURO.
Ah, ah, ah!
Ma il mio commento “Ah, ah, ah!”, che esprime sinteticamente il mio pensiero al riguardo, quanto tempo richiede per essere approvato! Deve riunirsi la Corte Costituzionale oppure pubblicate solo ciò che è di vostro gradimento o che rientra nelle vostre opinioni politiche, amministrative e/o personali?
Ah, ah, ah! È il mio commento, comprensivo dei presenti e degli assenti nella seduta del Consiglio comunale e tenendo conto di come sono andate realmente le cose e di certe osservazioni a mio avviso poco pertinenti anche riguardo all’espressione “la più ampia partecipazione” riferita a quella seduta consiliare! Un proverbio recita che gli assenti hanno sempre torto! E mi fermo qui, ma molto ci sarebbe da aggiungere al riguardo!
Personalmente sono dell’avviso che la seduta consiliare in seconda convocazione si sia svolta regolarmente e tutti coloro che hanno approvato il PUG avevano le loro ragioni per approvarlo!
La mia contestazione di mancata partecipazione non attiene la seduta di Consiglio Comunale. Riguarda gli incontri con la cittadinanza, con i quartieri, con le associazioni, con le categorie che i progettisti del Pug e i responsabili amministrativi avrebbero dovuto organizzare in citta” a partire dal 2009 per costruire, fino ad oggi, un progetto condiviso con la città, prima di adottarlo in Consiglio Comunale.
La via scelta è stata un’altra: decidere senza cercare prima stimoli e pareri dai cittadini..
La legge urbanistica regionale, nei suoi principi sanciti nell’art. 2, dice altro.
E, ammesso che non vi siano già stati fatti nelle sedi competenti, chi avrebbe dovuto organizzare questi incontri? L’amministrazione, la società civile o altri? Lei ne ha fatti e ha forse in precedenza illustrato pubblicamente queste sue osservazioni e comunicazioni sul PUG come ha fatto ora dopo la sua approvazione? Personalmente ritengo, al di là di osservazioni a posteriori e che potrebbero sembrare anche pretestuose, e senza voler fare il difensore d’ufficio di nessuno, che i consiglieri comunali abbiano avuto tutto il tempo possibile di informarsi al riguardo del PUG, consultando testi ed esperti, così come personalmente ritengo che la discussione in Consiglio comunale sia stata ampia e articolata e che le decisioni, legittime e rispettose delle ragioni e valutazioni dei singoli consiglieri, siano sostanzialmente plausibili, valide e tutto sommato in sintonia con le aspettative della Città e dei suoi abitanti! Buona serata!
Premessa: il Pug è stato adottato e non approvato. Per la approvazione definitiva ci sono ancora diverse fasi procedurali da eseguire.
Ci sono le opinioni e ci sono le leggi.
Ovviamente la questione che io pongo sarà ufficialmente opposta in sede di osservazioni e comunicata all’Ufficio Urbanistico Regionale che deciderà nel merito.
Tutta la documentazione sul PUG è pubblica quindi, se lei crede che questi momenti partecipativi ci siano stati, mi evidenzi la relativa documentazione prodotta ed io rivedro’ le mie posizioni.
I momenti partecipativi oltre che indicati nella legge urbanistica regionale sono stati deliberati dalla Giunta Municipale nel 2009.
Nel secondo forum del 2009 tenuto al teatro Garibaldi (a cui ero presente) furono pure preannunciati a fine lavori
Nessuno li ha mai attuati.
Non era compito mio ma delle varie amministrazioni comunali succedutesi in tutti questi anni e dei progettisti promuoverli ed attuarli nelle forme e nei modi da loro ritenuti opportuni.
Nessuno lo ha fatto in nessun modo.
Io ho fiduciosamente atteso in tutti questi anni, certo che i responsabili del Pug avrebbero prima o poi dato corso a pubblici incontri, fino a quando, dalla mattina alla sera, apprendo dalla stampa che l’adozione del Pug era all’ Ordine del giorno del Consiglio Comunale.
Ho anche sperato che qualche Consigliere Comunale, visto che come lei dice sono preparatissimi , sollevasse la questione della inadeguatezza dei momenti partecipativi. Anche in questo caso nulla, si è parlato di altro.
Alla fine, nel dovere sociale e culturale che mi dà la mia qualifica di architetto, mi son visto costretto a sollevarla io la questione, prima a mezzo stampa e poi lo faro’ in forma ufficiale.
Io non sto rivendicando né una diversa previsione urbanistica né una posizione partica. Ne sono fuori.
Io contesto, da cittadino e da architetto che vive in una comunità urbana, la negligente negazione di un diritto di una comunità e mio ad essere consultati.
Seppur da un diverso punto di vista le auguro anche io una buona serata.