Cronaca

​Baldini: «Scuole chiuse per covid, ma resta il problema delle mense scolastiche»

La Redazione
Gabriella Baldini
La coordinatrice Bat di Italia Viva parla del futuro anche delle 30 unità in servizio a Bisceglie
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«La problematica “coronavirus, con l’avvenuta chiusura delle scuole, ha portato alla luce un problema che riguarda il personale occupato nelle mense scolastiche di tutta Italia. Si tratta di circa 50.000 lavoratori, oltre 30 solo a Bisceglie, che, in virtù di un contratto collettivo nazionale, da molti mesi non percepiscono alcuna retribuzione. Questo fatto rappresenta la punta di un iceberg, visto che questi lavoratori assunti mediamente con un contratto a tempo indeterminato (la maggior parte a tempo parziale e poche unità a tempo pieno), dalle società che vincono gli appalti del servizio, si trovano, di fatto, con 75/90 giorni di mancata retribuzione ogni anno e di mancata copertura previdenziale, corrispondenti al periodo di vacanze estive».

E’ quanto scrive Gabriella Baldini, Coordinatrice Bat di Italia Viva.

«Ciò significa – spiega – due cose: la più importante è la mancata retribuzione nel periodo delle vacanze estive e, soprattutto, la perdita di circa 15 mesi di contribuzione ai fini pensionistici (durante il contratto quinquennale con le società che vincono gli appalti). Questi lavoratori, durante il periodo estivo non possono chiedere l’indennità di disoccupazione, non si possono ammalare perché non percepirebbero l’indennità di malattia, non maturano ferie e mensilità aggiuntive. Hanno un’unica possibilità: trovare un lavoro regolare, a tempo determinato presso bar, ristoranti, pizzerie. Problema non facile da risolvere perché questi pubblici esercizi hanno, di norma, personale già programmato.

Ma il fatto che i lavoratori della ristorazione collettiva delle mense scolastiche non fossero tutelati, per legge e per contratto collettivo nazionale, nei periodi estivi di chiusura delle scuole, è venuto quasi subito dalla lettura delle numerose pagine dedicate alla “ristorazione collettiva” del vigente contratto nazionale dei pubblici esercizi.

Su questo problema, che potrà essere risolto definitivamente solo con interventi legislativi nazionali e di sostegno al reddito regionali è auspicabile una presa di coscienza collettiva tale da portare i sindacati confederali ed i politici locali ad affrontare e risolvere una pesante “ingiustizia” nei confronti dei lavoratori della ristorazione collettiva scolastica, da troppo tempo penalizzati. Nel merito ITALIA VIVA si farà promotrice di un apposita istanza che verrà presentata sui tavoli della Politica Nazionale e Regionale.

venerdì 30 Ottobre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 8:48)

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