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La criminalità organizzata minaccia le imprese turistiche di Bisceglie

Michele Lorusso
Michele Lorusso
dia
L'analisi del fenomeno criminale nella sesta provincia pugliese
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Dalla relazione semestrale della Dia emerge che a livello nazionale la criminalità organizzata è sempre meno violenta e più infiltrata nel tessuto economico.

A livello della Bat, per quanto riguarda le città che affacciano sul mare: “al fine di prevenire e bloccare le effervescenze operative e gli insaziabili "appetiti" della criminalità organizzata su questa particolare area geografica i riflettori sono puntati sull'eccellenza del tessuto economico-produttivo a rischio di ripercussioni negative anche a seguito dell'emergenza da COVID-19. Sotto questo profilo permangono, anche nel semestre, le criticità connesse alla zona litoranea Margherita di Savoia – Barletta – Trani – Bisceglie, dove insistono le prevalenti attività turistiche e di ristorazione, nonché quelle legate all'entroterra rurale della provincia gravato da una forte incidenza di reati predatori, danneggiamenti ed estorsioni che affliggono soprattutto il settore agricolo. In quest'ultimo ambito il fenomeno della micro e macro criminalità è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori stante la consumazione dei crimini con l'intimidazione ed il ricatto. A tale campanello d'allarme si aggiunge, altresì, quello relativo al pericolo della pervicace interferenza della criminalità nell'impiego distorto dei fondi europei".

Ad Andria, invece, “la criminalità risulta tra le più pragmatiche in virtù di una elevata flessibilità nel rimodulare di volta in volta la propria operatività in funzione degli interessi da perseguire. L'unico sodalizio che si manterrebbe attivo nella sua tipologia clanica e a connotazione familistica risulterebbe quello dei Pistillo-Pesce, contiguo agli Strisciuglio di Bari. Continuano a rimanere vive le fibrillazioni fra le nuove leve dei gruppi Griner-Capogna e il clan Lapenna (ex Pastore-Campanale) che, nel recente passato, sono state causa di scontri e di gravi episodi di sangue.

I rapporti con la malavita cerignolana hanno favorito la specializzazione dei locali gruppi criminali nel compimento dei reati predatori e dei furti di auto, che restano infatti le fattispecie di reato più diffuse nella provincia. Significativo in merito il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 80 milioni di euro operato dai Carabinieri il 19 maggio 2021 nei confronti di un pluripregiudicato, dedito ad organizzare gli assalti ai furgoni portavalori" (catturato nel 2020 dopo oltre un anno di latitanza) con gli appoggi dei sodalizi di altre province come il clan PARISI di Bari. Sempre in tema di misure preventive sono da segnalare nel mese di maggio due provvedimenti di confisca (Decreto del 3 maggio 2021 nr. 57/21 del 27 gennaio 2021, depositato in cancelleria il 22 aprile 2021 – Tribunale di Bari e decreto del 26 maggio 2021 n. 20/2018 del 13 luglio 2018 definitivo il 10 marzo 2021), che hanno colpito esponenti intranei al sodalizio Griner e noti nello scenario criminale del traffico di sostanze stupefacenti, figurano nell'ambito dell'operazione "Via Trani" (2015). Il valore complessivo dei beni oggetto del provvedimento ablativo ammonta a circa 2 milioni di euro".

giovedì 7 Aprile 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 13:45)

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