Cronaca

Ci siamo, l’Italia al voto. Tutto quello che c’è da sapere

La Redazione
Un seggio elettorale - archivio
Si potrà votare solo oggi, dalle 7 alle 23: lo spoglio delle schede inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, a cominciare dalle schede per il Senato
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Ci siamo. Dopo le tante parole, gli appelli, le promesse, gli impegni assunti con gli elettori, ecco che oggi, domenica 4 marzo, si svolgeranno le operazioni di voto per il rinnovo del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.

Insomma, oggi gli italiani sceglieranno i propri rappresentanti in Parlamento e daranno indicazioni, si spera chiare, per la creazione del nuovo Governo che guiderà il Paese per i prossimi 5 anni.

Si potrà votare dalle ore 7:00 alle ore 23:00 di domenica 4 marzo. Sul sito del Ministero dell’Interno saranno pubblicati i dati dell’affluenza alle urne delle ore 12:00, 19:00 e 23:00 nonchè i risultati dello scrutinio, che inizierà proprio alle ore 23:00, subito dopo la chiusura delle operazioni di voto. Scrutinio che andrà avanti per tutta la notte sino all’ultima scheda.

E non sarà un lavoro facile per scrutatori, segretari e presidenti di seggio che dovranno prestare molta attenzione, visto il sistema di voto che per la prima volta dopo tanti anni non prevede la possibilità di esprimere preferenze disgiunte.

Finita questa operazione comincia un’altra fase ancor più delicata: quella dell’attribuzione dei seggi ai vincitori. Ebbene, anche questa è una novità: un terzo degli eletti sarà facilmente individuato tra i vincitori dei collegi uninominali. Per stabilire chi ha vinto il singolo collegio, basterà contare i voti e trovare il candidato che abbia preso un voto in più degli avversari, senza tener conto delle percentuali. Molto più complesso il meccanismo per la individuazione degli altri due terzi dei Parlamentari che usciranno dal sistema plurinominale. Tantissime le variabili di cui tener conto, a cominciare dall’assegnazione dei resti ai vari collegi. Ma sarà compito dei tecnici del Ministero dell’Interno che con tutta probabilità saranno in grado di sciogliere gli ultimi dubbi soltanto nel corso della giornata di lunedì 5 marzo.

Chiamati al voto oltre 46 milioni e mezzo di elettori per la Camera dei deputati, quasi 43 milioni per il Senato della Repubblica. Si eleggono 618 deputati e 309 senatori, 18 parlamentari estero.

Per l’elezione della Camera, lo ricordiamo, possono votare i cittadini maggiorenni mentre per l’elezione del Senato può esprimere la propria preferenza solo chi – ad oggi – ha compiuto il venticinquesimo anno di età.


La novità del “tagliando antifrode”
Gli elettori non dovranno inserire le schede nell’urna: ognuna di esse è dotata di un apposito tagliando rimovibile, il “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio che stacca il tagliando e la inserisce nell’urna solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda.

Come si vota
È vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
Ciascuna scheda – in un rettangolo – ha il nome e il cognome del candidato nel collegio uninominale. Nel rettangolo o nei rettangoli sottostanti, sono riportati il simbolo della lista o delle liste, collegate al candidato uninominale, con a fianco i nomi e i cognomi dei candidati (da un minimo di 2 a un massimo di 4) nel collegio plurinominale, secondo il rispettivo ordine di presentazione.
L’elettore potrà votare apponendo un segno sulla lista prescelta e il voto si estenderà anche al candidato uninominale collegato; oppure potrà apporre un segno su un candidato uninominale e il voto si estenderà alla lista o alle liste collegate in misura proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista.
Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato uninominale che sulla lista o su una delle liste collegate; non è possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata a un altro candidato uninominale.

Il meccanismo dell’elezione
La nuova legge prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale.
Con il sistema maggioritario in ciascun collegio viene eletto un solo candidato: quello che ottiene più voti. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali.
Ogni candidato che concorre con sistema maggioritario è identificato sulla scheda elettorale perché il suo nome è scritto dentro un rettangolo che non presenta simboli ed è collocato in alto rispetto alla lista o alle liste collegate. Ogni lista o coalizione di liste è collegata a un solo candidato.
Con il sistema maggioritario sono assegnati 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato.
L’assegnazione dei restanti seggi del territorio nazionale (386 alla Camera e 193 al Senato) avviene con il metodo proporzionale in collegi plurinominali.
Per l’elezione della Camera dei deputati la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla.

Tessera elettorale
Gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire la tessera elettorale oltre ad un documento di riconoscimento valido.
Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali anche oggi, per tutta la durata delle operazioni di voto.

domenica 4 Marzo 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 18:32)

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marco caldo
marco caldo
6 anni fa

Devo votare uninominale o plurinominale?