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ZonaEffe: La promozione del territorio nasce dal basso

La Redazione
ZonaEffe: La promozione del territorio nasce dal basso
La ricetta proposta dall'Ente gestore del Castello Svevo Angioino e del Centro educazione Ambientale del Comune di Bisceglie
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La campagna elettorale volge al termine e in tanti in questi mesi hanno detto la loro su come si possa fare turismo a Bisceglie. Proposte serie, ma talvolta anche stravaganti e prive di fattibilità. Ecco all’ora che oggi riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di chi, ZonaEffe – Ente gestore del Castello Svevo Angioino e del Centro educazione Ambientale del Comune di Bisceglie, il turismo in città lo fa sul serio. E con ottimi risultati.

«Al tourbillon continuo di proposte salvifiche e ricette miracolose, messe a punto su più fronti per servire il piatto pronto della “promozione turistica di Bisceglie”, varrebbe la pena aggiungere, al solo fine di renderne testimonianza, il racconto di quanto già accade nella nostra città attraverso iniziative promosse dal basso, per moto spontaneo, senza forme di supporto e coordinamento istituzionale.

Le esperienze presenti, per tipologia di target e operatori, sono molteplici e meriterebbero di essere raccontate e condivise, sia per coglierne il potenziale reale, sia per metterle a sistema con un approccio che crei il valore aggiunto della sinergia. E’ un invito che rivolgiamo alla città, e ai protagonisti di queste esperienze, mettendo a disposizione gli spazi del Castello di Bisceglie per un confronto aperto e costruttivo.

E dell’esperienza che riguarda il Castello vogliamo raccontare, per quanto accade ormai da due anni, atteso che il Castello di Bisceglie è diventato meta di una forma strutturata di “turismo scolastico-esperienziale”, sinora inedita per il nostro territorio, che ha preso vita grazie all’attività di promozione che ZonaEffe, Ente gestore del bene e del locale Centro Educazione Ambientale, ha attivato con una serie di Partner, tra i quali la Cooperativa Iris, leader nazionale nella didattica esperienziale.

Come già nel 2017, anche quest’anno, da scuole di tutta la regione (Bari, Cassano Murge, Adelfia, Ostuni, Brindisi, solo per citarne alcune) sono arrivate a Bisceglie classi di ragazzi, con insegnanti e talvolta genitori, che hanno scelto di trascorrere la giornata di gita scolastica al Castello di Bisceglie, cimentandosi in attività didattiche di varia natura, e visite ai luoghi e agli attrattori del circondario (il borgo antico, il waterfront, altri contenitori culturali).

Un piccolo risultato, parliamo di flussi che non comportano pernotti – per ora – ma con significativi riflessi di ordine numerico: circa 500 ragazzi, oltre insegnanti e accompagnatori vari, distribuiti – a proposito di destagionalizzazione – in giornate feriali di aprile e maggio. Presenze che producono una piccola eco altrove, che parla di noi, ricorda i nostri luoghi, racconta i nostri spazi della cultura: semi destinati a produrre frutti nel tempo.

In quest’ottica anche le attività didattiche possono contribuire alla creazione di un immaginario. Si è scelto di tessere un legame del Castello, e della città di Bisceglie, con il suo territorio di appartenenza, spaziando dal laboratorio incentrato sulla drammatizzazione in costume medioevale di episodi della vita dell’imperatore Federico II (la rete del Castelli Svevi, Castel del Monte bene Unesco, etc.) ai luoghi e alle emergenze della storia antica (l’archeologia, le testimonianze romane, Canne della Battaglia, etc.), all’appeal del Mare come risorsa naturalistica e culturale (le risorse marine, il borgo marinaro, il Museo del Mare, il Museo Storico Galleggiante, il Gozzetto Zara della “Piccola Scuola permanente di cultura e tutela del Mare” attivata al Castello da ZonaEffe – DueMari).

Insomma, un mix calibrato che guarda al Castello come a un elemento non avulso dal contesto territoriale, economico e sociale, in cui viviamo. Un mix che ci riporta alla domanda di partenza: promuovere il territorio, dal basso, è possibile? La nostra risposta è sì. Con impegno, tenacia, capacità organizzative, e piccole sinergie fra operatori economici e gestori di contenitori culturali (Vecchie Segherie, Bisceglie Approdi, Museo del Mare, Movimento Iologico, per citarne solo alcuni).

Un mix che, ovviamente, ha potenziali di sviluppo ancora inespressi, capaci di crescere in coerenza con le vocazioni e le ambizioni di tutti: occorre spirito di collaborazione, un minimo di regia, e qualche supporto.

Ma ancor prima, quel che serve è crederci e iniziare a pensarci. Qualcuno lo sta già facendo…».

sabato 16 Giugno 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 14:56)

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