Cronaca

​LE STORIE E LE PAROLE. «Che ne sapete dei migranti a Bisceglie? Che sono troppi»

Giulio Di Luzio
Studenti in aula
Le risposte che fanno emergere una equazione priva di dignità scientifica
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Undicesimo appuntamento con la rubrica domenicale a cura del Prof. Giulio Di Luzio sull'integrazione di stranieri nel nostro territorio. Racconti di storie di vita vissuta tra le nostre strade, nelle nostre case. Un segno tangibile, senza inutile retorica, del cambiamento dei tempi che dovrebbe portare anche ad un cambiamento degli uomini. E' bene precisare che questa collaborazione è a titolo completamente gratuito, a testimonianza della passione del prof. Di Luzio per questi temi così delicati e importanti.

In questi giorni ho provato a chiedere a diversi studenti delle scuole superiori della nostra città, scelti a campione, cosa pensino degli immigrati presenti da noi, che sono per la maggior parte africani. Le risposte sono state improntate a una decenza accettabile sul piano della conoscenza dei percorsi migratori, anche perché ormai il tema delle migrazioni ha un posto di rilievo nella didattica grazie a docenti sensibili e preparati. Ma i risultati nonostante tutto non sono così entusiasmanti! Ciò che mi ha infatti colpito è stata la disinvoltura con cui in tanti hanno risposto: Sono troppi!. E’ emersa quindi una equazione priva di dignità scientifica, che mostrerebbe la sua inconsistenza, se solo ci fermassimo a riflettere di più.

Naturalmente dalle ricerche sul campo emergono alcune questioni di metodo. Essere troppi o pochi è un fatto relativo, almeno nella realtà scientifica, mentre vale di più nella percezione collettiva, in cui conta ciò che si fa credere. La posta in gioco infatti non è la credibilità accademica ma la preziosa merce del consenso. Il mondo della politica e i loro apparati mediatici l’hanno ben capito da tempo, tanto più che il tema delle migrazioni non è un prodotto, che si venda bene sul mercato: bisogna saperlo maneggiare e soprattutto manipolare. A questa osservazione sulla associazione troppi/pochi, è emerso che gli studenti propensi a ritenere che siano troppi, ne chiedevano l’allontanamento con atteggiamenti di chiusura preventiva e senza esporre ragionevoli motivazioni. Inoltre questo gruppo non aveva alcuna conoscenza di quanti fossero realmente nemmeno in linea approssimativa e ancor meno le aree geografiche di provenienza o i gruppi nazionali di appartenenza, riconoscendo di non essere mai entrato in contatto con loro e le loro storie migratorie, se non occasionalmente. E che le uniche fonti di informazione provenivano dai media nazionali, a cui attribuivano il loro punto di vista.

Al contrario chi riteneva che troppi non fossero, ha dimostrato una conoscenza meno frammentaria del fenomeno con notizie di diversa fonte e soprattutto vantava una conoscenza personale o familiare diretta con almeno un migrante presente a Bisceglie, avendo notizia del numero dell’area geografica di provenienza. La conclusione conferma la tesi, per la quale chi ha avuto informazioni al riguardo solo dai media, ha una immagine negativa del fenomeno. Mentre si pone in modo più argomentato e inclusivo, se ha conosciuto le storie dei diretti protagonisti. Se liberiamo il tema da posizioni ideologiche precostituite, possiamo dire con certezza che gli immigrati non creano problemi, piuttosto li ereditano. Bene lo sanno i nostri padri emigrati negli anni Sessanta nelle metropoli del nord Italia e lì emarginati nei palazzoni a ringhiera di periferia di Milano e Torino o nelle baraccopoli fatiscenti annesse ai grandi stabilimenti industriali, accusati di essere troppi e di creare problemi di sicurezza, di vivibilità e decoro in quei quartieri! E’ lo stesso stereotipo. Il problema risiede dunque nelle politiche sociali, nel potenziamento dei servizi e nella loro fruizione da parte di tutti, nativi e immigrati.

SCHEDA BIO-BIBLIOGRAFICA
Giulio Di Luzio. Attivista antimilitarista e obiettore di coscienza, dagli anni Novanta inizia a scrivere su "Bergamo-Oggi" durante una supplenza scolastica al nord. Ha lavorato per "il manifesto" e  "Liberazione". Ha collaborato ad Antenna Sud e alle edizioni pugliesi de "Il Corriere del Mezzogiorno" e "la Repubblica".  Ha già pubblicato sette saggi e cinque romanzi, che l’hanno portato alle trasmissioni Rai: "Chi l’ha visto?", "Rai News 24", "Radio 3 Farheneit", "Racconti di vita".
– I fantasmi dell’Enichem (Baldini Castoldi Dalai -2003)
– A un passo dal sogno (Besa – 2006)
– Il disubbidiente (Mursia – 2008)
– Brutti, sporchi e cattivi (Ediesse – 2011)
– Clandestini – (Ediesse – 2013)
– Non si fitta agli extracomunitari (Editori Internazionali Riuniti – 2014)
– La fabbrica della felicità (Stampa Alternativa – 2016)
– Fimmene (Besa – 2017)
– Tuccata (Besa – 2018)
– La libertà negata (Promosaik – 2021) Tradotto in tedesco e francese
– Apartheid all'italiana (Promosaik – 2021) Tradotto in tedesco.
– La nobile gioventù (Promosaik – 2021).
Attualmente si occupa di politica internazionale in alcuni Gruppi politici della Federazione Russa.

domenica 24 Aprile 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 13:17)

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