Cronaca

Vinitaly Restart, Antonio Visicchio: «Fra tradizione e innovazione la Puglia dei grandi numeri»

La Redazione
Un calice di vino
Per il "Rapporto Ismea-Qualivita 2021", con 594 milioni di euro di valore alla produzione 2020 e un aumento percentuale del +27,6% rispetto al 2019, la Puglia è tra le prime regioni con forte impatto economico nel comparto
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«Lo ammetto, mi era mancata la bolgia dei wine-lovers festanti che, nella tre giorni del Vinitaly, infondono spensieratezza al fascino di Verona, fra le città più belle del mondo. Ci si aspettava tanto da questa edizione "Vinitalyrestart" (svoltasi dal 10 al 13 aprile 2022) e le aspettative non sono state affatto deluse, a partire dai semplici gesti di convivialità che prima sembravano off-limits». Così Antonio Visicchio all'indomani di Vinitaly 2022, il Salone internazionale dei vini e distillati che si tiene a Verona sin dalla fine degli anni Sessanta. Avvocato, ha conseguito altre due lauree di cui una in Management all'Universitas Mercatorum di Roma con una tesi intitolata “Vineconomy: Tendenze strutturali e scenari competitivi nel mercato globale”. Visicchio fa il punto sullo stato del comparto enologico in Puglia, sui numeri nonché sulle nuove tendenze.

«È questa l'Italia in miniatura del vino dove l'intermediazione tra produttori e buyer avviene sorseggiando un buon bicchiere e dimenticando, almeno per un momento, un biennio cupo dietro i monitor dei nostri PC, fatto di rapporti umani centellinati e quasi snaturati nella loro essenza. Il bilancio delle presenze estere di Veronafiere parla di un record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi: i 25mila operatori provenienti da 139 Paesi hanno rappresentato, infatti, il 28% del totale degli operatori arrivati in fiera (88mila). Risultato importante anche per la nostra Regione che, nel padiglione 11 della fiera veronese, presenta le sue 110 imprese vitivinicole e circa 10.000 etichette in degustazione con migliaia di bottiglie stappate.

A confermare il positivo trend anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, per il quale la Puglia può vantare un’offerta enologica qualitativa e quantitativa come poche regioni in Italia. Un primato da grandi numeri, secondo il “Rapporto Ismea-Qualivita 2021”, prosegue Pentassuglia, con 594 milioni di euro di valore alla produzione 2020 e un aumento percentuale del +27,6% rispetto al 2019 che ci vede tra le prime regioni italiane per impatto economico. L’emergenza pandemica non ha affatto congelato, per il settore vinicolo pugliese, il canale Ho.Re.Ca, considerati gli oltre 208 milioni di euro di export totale nel 2021, ovvero 2,6 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Tra le migliori performance, rispetto al 2020, spicca l’aumento delle vendite verso Stati Uniti, Corea del Sud e Cina. Al Vinitaly 2022, però, non sono mancate le novità, alcune delle quali sono piaciute soprattutto ai giovani, che si avvicinano al vino attraverso un consumo moderato. Tra tutte c’è da segnalare quella del padiglione Mixology (l'arte di creare cocktail attraverso la miscelazione di alcolici e bevande, a integrazione di vino o distillati) nonché una crescente curiosità rispetto ai vini dealcolati o con poco alcol.

Non si può poi dimenticare il debutto degli “orangewine” ovvero del quarto colore del vino come è stato definito da qualche estroso sommelier. Ottenuto dal prolungato contatto delle bucce dell’uva con il mosto, dona sapori e colori inusuali e inconsueti per un vino ottenuto da uve bianche. Le bucce dell’uva cedono così le sostanze in esse contenute rendendo il vino molto più complesso sia al naso che in bocca, ma ricordiamoci che questa ricchezza di odori e sapori è diretta conseguenza di una agricoltura pulita, biologica o biodinamica, per il semplice fatto che tutto quello che è sulle bucce si ritrova poi nel bicchiere. Insomma il vino continua sempre e costantemente a stupirci, a rinvigorire con la sua prepotente ebbrezza stati d’animo appassiti dai tetri scenari di guerra, a farci sentire uniti nella nostra fragile umanità. E allora un brindisi non può mancare che sia Cin cin, Cheers, Prosit, Proost, Salud, Sante, Na zdorovje (in russo) oBudʹmo (in ucraino)… siamo sempre più convinti, come scriveva Libero Bovio, che “l'acqua divide gli uomini, il vino li unisce”!».

 

venerdì 6 Maggio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 12:44)

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